Cassiere licenziato in tronco, il no della Pam a Giomi arriva fino in Regione. “Fulmine a ciel sereno”

La Pam non cambia idea. Anche ieri, nell’incontro a Firenze con la Regione e i sindacati, l’azienda della grande distribuzione ha confermato di non voler tornare indietro né sui recenti licenziamenti col test del carrello a Siena e Livorno, né sulla chiusura del negozio nel centro commerciale I Gigli di Campi Bisenzio il 31 dicembre.

Su quest’ultimo punto, ha solo accettato di sottoscrivere un’intesa per la sospensione dei tempi della procedura di licenziamento collettivo dei 45 lavoratori fino al 13 gennaio 2026, per capire se il governo inserirà nella Legge di stabilità risorse per la cassa integrazione. All’esterno, intanto, si è svolto un presidio di sindacalisti e lavoratori, tra i quali c’era anche Fabio Giomi, cassiere il cui allontanamento dal supermercato di Porta Siena ha assunto un rilievo regionale e nazionale. “Sono stato licenziato - ha nuovamente raccontato - con la pratica assurda del test del carrello, che mi ha portato ad avere seri problemi. Davvero un fulmine a ciel sereno che ha coinvolto me e tutta la mia famiglia perché ha creato ansia, sconforto, disperazione. Con tutti i problemi che ci sono, diventa difficile affrontare il futuro. Sono qui a sostegno dei colleghi perché possano far valere i loro diritti. Questa vicenda deve essere conosciuta, è giusto che non rimanga inascoltata e che si possa trovare una soluzione a questo problema, che è grave e importante”.