La storia
Ilaria Fabbri, vittima di femminicidio
Ilenia Fabbri, 46 anni, è stata brutalmente uccisa il 6 febbraio 2021 nel suo appartamento di Faenza. L’omicidio ha visto come protagonisti l’ex marito Claudio Nanni e il siciaro Pierluigi Barbieri, entrambi condannati all'ergastolo nel febbraio 2022. Secondo la Corte d'Assise di Ravenna, Ilenia è stata assassinata perché chiedeva il riconoscimento dei suoi diritti come madre e lavoratrice.
La vicenda ha radici in una relazione segnata da violenze e minacce. Nel 2017, Ilenia aveva denunciato l’ex marito per maltrattamenti psicologici e fisici, una situazione che l’aveva costretta anche al pronto soccorso. La separazione non ha risolto i conflitti, anzi, un provvedimento giudiziario definito «abnorme e illegittimo» ha imposto una convivenza forzata tra i due, acutizzando tensioni già alte.
Il movente dell’omicidio risiede nel desiderio dell’ex marito di evitare il pagamento degli alimenti per la figlia e le spettanze di lavoro spettanti a Ilenia. Claudio Nanni avrebbe incaricato Barbieri di «spaventarla», ma le cose sono precipitate con l’uccisione della donna, sgozzata brutalmente in casa con un colpo alla carotide, secondo quanto emerso dall’autopsia.
La ricostruzione
Per mesi Claudio Nanni aveva pianificato con ossessione il delitto della sua ex moglie Ilenia Fabbri. Incapace di accettare la fine della loro relazione, Nanni vedeva in lei un ostacolo insormontabile. Ilenia non era solo la madre di sua figlia Arianna, ma anche la destinataria della casa coniugale del valore di 300.000 euro, assegnata a seguito della separazione. C’era poi una causa da 500.000 euro avviata da Ilenia contro di lui, per stipendi non pagati relativi a lavori svolti nell’officina di famiglia e per la vendita di una gelateria a sua insaputa. L’udienza era prevista venti giorni dopo l’omicidio.
Ilenia era una donna determinata a proteggere la sua indipendenza e soprattutto il futuro economico della figlia Arianna, e non avrebbe mai rinunciato alle sue richieste. Nel 2017 aveva denunciato Nanni per maltrattamenti fisici e psicologici, rivelando la gravità della situazione: «Mi ha detto che se continuo a rompergli le scatole mi stacca la testa dal collo». Tali comportamenti violenti l’avevano costretta anche a recarsi al pronto soccorso. Solo grazie a queste denunce aveva iniziato a chiedere aiuto, rivolgendosi anche a un centro antiviolenza, poiché temeva ogni giorno di più per la sua incolumità.
I segnali
Nanni non aveva mai accettato la fine del rapporto e nutriva un rancore profondo. Le minacce e le paure di Ilenia si erano trasformate in previsioni inquietanti: «Guarda se mi trovano morta è stato Claudio. Mi farà ammazzare senza sporcarsi le mani.» Consapevole del pericolo, la denuncia e le confidenze della donna avevano orientato le indagini verso l’ex marito come mandante del delitto.
Il sangue sulla scena del crimine
L'atroce morte
La mattina del 6 febbraio 2021, alle prime luci dell’alba, Ilenia fu aggredita nel suo appartamento. La causa della morte fu un’emorragia acuta dovuta alla recisione della carotide, che provocò una rapida anossia cerebrale. L’assassino, Pierluigi Barbieri, detto «lo Zingaro», esecutore materiale del delitto su commissione di Nanni, trovò impossibile strangolare la vittima con un manico di martello, optando quindi per tagliarle la gola da sinistra verso destra, togliendole il respiro per sempre.
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