Il caso
Non si fermano le truffe con la tecnica dei finti carabinieri
Si moltiplicano le truffe ad anziani e non a Siena e in provincia, tra colpi messi a segno e altri fortunatamente sventati.
Un fenomeno che pare non arrestarsi e miete continue vittime nonostante l’azione puntuale delle forze dell’ordine e la crescente sensibilizzazione sul tema. Sono giorni questi di “lavoro” intenso per i malviventi tra il capoluogo e il territorio provinciale, con numerosi raggiri messi in atto col solito trucco del finto incidente stradale e del finto maresciallo dei carabinieri, utilizzato per depredare preziosi e contanti a ignari cittadini. A rimanere purtroppo coinvolta è stata qualche giorno fa una signora di 66 anni residente a Siena, che ci ha raccontato la sua disavventura: i lestofanti, probabilmente provenienti dal Napoletano, le hanno portato via gioielli, cari ricordi della madre defunta e anche le fedi, spacciandosi per carabinieri.
“Ero in casa, verso le 12.45, mi squilla il telefono e rispondo, si qualificano come carabinieri di Siena avvisandomi che era stata commessa una rapina a Siena e mi avevano clonato la targa della macchina mettendola a una Bmw utilizzata per il colpo. Verrà un nostro incaricato, mi hanno detto, prepari le sue cose per vedere se corrispondono al bottino della rapina”. La signora, spiega, ha posizionato i suoi preziosi sul tavolo della cucina, poiché in preda alla paura “sono andata fuori di testa, mi hanno preso alla sprovvista”. Poco dopo poco suona al campanello di casa una persona, mentre la donna rimane in contatto con un finto 112 pensando fosse il numero reale. “Entra – prosegue la testimonianza - e inizia a fotografare l’oro e lo pesa, alle mie domande ha risposto che potevo essere coinvolta anche io in una rapina”. A un certo punto la signora si sposta e tornando in cucina nota che i preziosi sono spariti. “Restando al telefono col falso 112 ho chiesto cosa stava succedendo, lamentando il furto e addirittura mi hanno brontolato, che non dovevo parlare così dell’Arma”.
Non finisce qui perché la sera, racconta, “i malviventi mi hanno richiamata promettendo di riportarmi la refurtiva, e mi sono impaurita”. Una vicenda spiacevole denunciata ai veri militari dell’Arma della stazione di San Francesco, i quali indagheranno per risalire ai truffatori. “Sono distrutta, non mi do pace”, ammette infine la vittima della truffa.
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