Il caso
A Chi l'ha Visto la tragica storia di Claudio Mandia
Claudio Mandia, studente italiano di 17 anni iscritto alla EF Academy di New York, è morto, togliendosi la vita, nel febbraio 2022 dopo essere stato sottoposto a una punizione di isolamento di oltre tre giorni. La tragedia, che ha scosso l’opinione pubblica e la famiglia del ragazzo originario di Battipaglia, è stata confermata come gesto volontario da parte della polizia locale e della famiglia stessa. Secondo le ricostruzioni, Claudio era stato punito con una forma di "detenzione" in una stanza separata, come disciplina per aver copiato un compito a scuola, una pratica definita dalla famiglia come "misure primitive" che hanno influito profondamente sulla salute mentale del ragazzo.
La vicenda viene ripercorsa stasera a Chi l'Ha visto: sarà in studio il padre del 18enne, che porterà i suoi dubbi e domande: perché nessuno ha avvisato i genitori delle minacce di farla finita riferite dal ragazzo? Se ne parlerà tra documenti, testimonianze e nuovi dettagli. I genitori hanno avviato una causa civile nei confronti della scuola per “trattamento inumano”. “Percorreremo la strada per far sì che il protocollo interno delle scuole private venga rivisto. La condotta di tutti i denunciati, secondo noi, è colposa e causa di quanto avvenuto” ha spiegato l’avvocato che segue la famiglia.

Il trattamento inflitto a Claudio prevedeva l’isolamento completo: vietate le visite, obbligo di rimanere nella sua stanza senza uscire, la consegna dei pasti lasciata fuori dalla porta e una sorveglianza costante nei corridoi. La famiglia denuncia che, nonostante le ripetute richieste di non isolarlo per motivi di sicurezza psicologica, la scuola ha ignorato le precauzioni necessarie. Questo isolamento prolungato e la mancanza di adeguata assistenza sono stati definiti dalla famiglia la causa diretta del suicidio di Claudio.
La procura della Contea di Westchester ha chiuso le indagini senza procedere con incriminazioni penali contro la scuola, ritenendo insufficienti le prove per un'accusa di omicidio colposo. Tuttavia, la famiglia ha avviato una denuncia civile contro la EF Academy, accusandola di aver trascurato il benessere del ragazzo che aveva già mostrato segnali di disagio mentale e si era rivolto più volte alla psicologa dell’istituto. Questo caso ha sollevato un acceso dibattito sui metodi punitivi adottati da alcune scuole internazionali e sul loro impatto sui giovani studenti lontani da casa.
Il racconto di questa tragedia mette in luce la pressione psicologica estrema a cui è stato sottoposto Claudio, con conseguenze devastanti che la famiglia definisce "inimmaginabili". I genitori di Claudio continuano a chiedere giustizia e maggiore tutela per studenti come il loro figlio, sperando che la sua vicenda possa portare a una riflessione profonda sulle condizioni di vita e di studio negli istituti scolastici all’estero.
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