LA VICENDA
Stefania Terrosi
Molti abitanti di Montepulciano si ricordano di Stefania Terrosi quando, da bambina, compariva e salutava i clienti da dietro il bancone dell’attività di fornaio dei suoi genitori. A Montepulciano lei era cresciuta, aveva studiato e si era formata, prima di decidere di trasferirsi in Umbria. La notizia del femminicidio-suicidio avvenuto sabato a Po’ Bandino è arrivata rapidamente nella città poliziana, e ha riportato nella mente di tanti l’immagine di quella bambina di alcuni decenni fa.
Il sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini, ha postato sul suo profilo Facebook un fiocco nero, che testimonia e simboleggia il lutto, e il dolore, della città chianina. “La nostra comunità - sono le parole del primo cittadino - è profondamente scossa dalla terribile notizia del femminicidio avvenuto a Po’ Bandino, in cui è stata uccisa Stefania Terrosi, originaria di Montepulciano. Di fronte a un dolore così grande esprimo la più sincera vicinanza alla famiglia, al figlio e a tutti coloro che le volevano bene. La nostra comunità si stringe attorno a loro, condividendo sgomento e cordoglio per una perdita che colpisce tutti”.
Angiolini torna indietro negli anni e ricorda quel forno in località Crocetta, poco fuori dal centro storico poliziano: “Era un’attività molto frequentata - dice, - un punto di riferimento per tanti. La famiglia era molto conosciuta, i suoi genitori hanno gestito il locale per alcuni decenni. Negli ultimi anni, poi, Stefania veniva raramente a Montepulciano, io non la vedevo da tempo”.
Poi un commento sull’ennesimo femminicidio che si è consumato: “E’ un’emergenza, simili episodi ti lasciano sgomento e senza parole. C’è un’evoluzione normativa sul tema, ma da combattere è soprattutto un’arretratezza culturale di fondo”.
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