Salute
Jacopo Martellucci, Chirurgia d'urgenza dell'Aou Careggi Firenze
Ottimi progressi in campo sanitario: negli ultimi anni la percentuale di sopravvivenza al tumore all'intestino è salita al 66%. Un traguardo di tutto rispetto ottenuto grazie alla ricerca scientifica e ad una serie di aggiustamenti nel rapporto medico-paziente. E le nuove frontiere sono ancora più incoraggianti. L'argomento, ostico quanto utile per la salute, è stato affrontato nel corso di una conferenza che si è svolta nella sala soci di Unicoop Firenze, sede Grondaie, e che ha sancito l'ottimo connubio con l'Associazione senese per la prevenzione contro il carcinoma colon-rettale di cui è presidente onorario il professor Gabriello Tanzini e che si prepara a festeggiare il trentennale dalla fondazione nel 2026 con il superamento di quota mille nelle iscrizioni. Una voce fra mille altre nel mondo del volontariato, ma che negli anni tuttavia ha saputo sollecitare l'interesse verso esami diagnostici che spesso si evitano per motivi assurdi. Lo ha ribadito nel corso della conferenza Jacopo Martellucci, della Chirurgia d'urgenza dell'Aou Careggi Firenze, che ha illustrato le nuove frontiere di una malattia che solo qualche anno fa era seconda solo al cancro al polmone per incidenza sulla popolazione, con alta percentuale di mortalità.
"Purtroppo - ha spiegato Martellucci - oggi solo il 58% della popolazione in Toscana effettua lo screening del sangue occulto nelle feci. Molti meno coloro che si sottopongono a colonscopia. Le motivazioni, secondo un recente sondaggio, sono tanto banali quanto ingiustificate: esame troppo invasivo, preparazione antipatica, ignoranza. Insomma c'è una certa reticenza verso la prevenzione per questo tipo di problema oncologico che, se trattato per tempo, è oggi assolutamente superabile".
I problemi più evidenti legati alla prevenzione riguardano soprattutto la fascia sotto i 50 e sopra i 70 anni, ovvero età escluse dallo screening regionale. "I progressi ottenuti sono confortanti - ha spiegato Martellucci - ma abbiamo l'impressione che manchi ancora qualcosa nella cura di questa malattia: manca l'amore. L'amore verso noi stessi, il prendersi cura della propria salute volendosi bene senza cedere a pigrizia superficialità o pregiudizi. Oggi la tecnologia endoscopica è andata molto avanti e si fanno cose incredibili. Addirittura il 25% dei pazienti può guarire senza chirurgia con l'immunoterapia".
Raccomandazione fondamentale per la prevenzione di questo tumore e per le malattie oncologiche in generale sono alimentazione e stile di vita. Nell'elenco dei fattori di rischio del tumore al colon spiccano l'eccessivo consumo di carne rossa, di farine raffinate, zuccheri, sovrappeso, fumo, alcool, mancanza di movimento. Dunque, “” ha concluso il dottor Martellucci, che non esclude che presto la diagnostica per questo tipo di tumore possa essere semplificata al punto da essere individuato da semplici analisi delle feci".
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy