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Economia circolare, il biometano di Estra sulla rete nazionale

Accelera il progetto sul gas ricavato dai rifiuti organici a Pian delle Cortine. La produzione in eccesso non rimarrà inutilizzata. Ridotte emissioni di Co²

Aldo Tani

03 Dicembre 2025, 09:06

Estria

Estria, progetto twist

Il semaforo verde si era acceso nello scorso febbraio con l’attivazione del primo impianto italiano di grid reverse flow, a Pian delle Cortine. Un mese quel progetto attivato da Estra tramite Centria è entrato nel vivo, facendo così un passo in più nella piena funzionalità dell’economia circolare.

In pratica, il biometano ottenuto dalla lavorazione dei rifiuti organici una volta esaurite le richieste del territorio (circa 4.200 utenze), viene immesso nella rete nazionale di Snam, evitando in questo modo di lasciare inutilizzata la produzione in eccesso. Tutto ciò è possibile grazie all’attivazione di una rete di distribuzione bidirezionale. L’impianto – installato presso la cabina Remi “Arbia” di Asciano, è entrato automaticamente in funzione nel corso del mese di novembre, immettendo per la prima volta biometano in controflusso nella rete nazionale.

Il gas viene di fatto compresso e rimesso in circolo in tutto il Paese anche nei periodi di bassa domanda. Una tecnologia che permette di ridurre le emissioni di CO2 e incrementare la quota di energia verde nel sistema gas nazionale. Il sistema nasce dal progetto sperimentale Twist, sviluppato da Centria con il supporto di Arera, che potrà finanziare l’iniziativa con circa un milione di euro.

“È un esempio lampante della chiusura del cerchio dell’economia circolare - ha sottolineato Alessandro Fabbrini, vicepresidente di Estra -. È un piccolo passo ma se replicato a livello nazionale fa diventare più autonomo il nostro Paese. Ne potrebbe conseguire un risparmio anche nelle bollette”.

Scaturito dal tasso di innovazione che contraddistingue il biodigestore di Sienambiente ad Asciano. “Siamo riusciti a ottenere il massimo dal percorso di fermentazione anaerobica e della produzione di biometano - ha evidenziato il presidente di Centria Roberto Rappuoli -. Quindi, in qualche modo, abbiamo ottenuto gas a chilometro zero”.

Conti alla mano la filiera assume un impatto significativo per la salvaguardia dell’ambiente. “Il biodigestore permette di dare forza alla transizione ecologica – ha fatto notare Tiziano Scarpelli, presidente di Sienambiente -. La raccolta differenziata della provincia di Siena è pari a 40 mila tonnellate all'anno. Ciò equivale a una produzione di biometano di circa 4 mila tonnellate. Questo permette anche una minore emissione di anidride carbonica in atmosfera perché il biometano non essendo fossile non aggiunge gas nell’aria. I vantaggi dal punto di vista ambientale sono evidenti, perché la lotta ai cambiamenti climatici parte dalla riduzione delle emissioni”.

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