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Il caso

Siena, studenti del Monna Agnese al freddo nelle classi

Il problema nella sede di via del Poggio è dovuto al rifornimento di gasolio. Guerranti: “Provincia messa al corrente”

Vincenzo Battaglia

10 Dicembre 2025, 08:18

Monna Agnese

Assemblea degli studenti del Monna Agnese

Emergenza riscaldamenti all’Istituto Tecnico Monna Agnese di Siena. Mentre il freddo invernale aumenta con il passare dei giorni, i termosifoni della struttura scolastica non stanno funzionando in modo adeguato, lasciando spesso e volentieri gli studenti preda del gelo. Per questo motivo, nel corso della mattinata di ieri, i ragazzi e le ragazze del Monna Agnese si sono riuniti in un’assemblea per affrontare la situazione.

Da più di un anno - racconta a nome degli studenti Rebecca Scampuddu, rappresentante d’Istituto del Monna Agnese -, o forse anche da più tempo. In via del Poggio, ma anche al Pendola, i termosifoni non funzionano come dovrebbero. Per capirci oggi (ieri, ndr) alle 8.30 erano già stati spenti. Per cui abbiamo deciso di riunirci per cercare di fare qualcosa, anche solo parlarne con i professori. La sede centrale in via del Poggio è un edificio antico, quindi le classi sono alte e grandi, se i termosifoni vengono accesi un’ora prima dell’inizio delle lezioni fanno poco durante la giornata. Il riscaldamento è stato riacceso, anche se inizialmente ci avevano detto che sarebbe ripartito alle ore 11, invece è stato acceso un po’ dopo. Vediamo come andrà la situazione da ora in poi, ma se i disagi persistono ci sarà un altro sciopero”.

Non è la prima volta che gli studenti decidono di attivarsi per risolvere il problema. “Giovedì scorso avevamo già fatto sciopero – prosegue Scampuddu – perché i termosifoni venivano spenti prima della fine dell’orario scolastico. Abbiamo fatto capire che questa situazione non va bene, non solo per noi studenti, anche per i docenti, che ci hanno supportato”.

Il preside del Monna Agnese Luca Guerranti è consapevole della problematica e si sta dando da fare per risolverla: “Al Monna Agnese il rifornimento dell’impianto di riscaldamento viene fatto a gasolio – spiega il dirigente scolastico -, che va rinnovato di tanto in tanto. Per un problema di rifornimento, quindi, i riscaldamenti funzionano in maniera ridotta e capita che non partano nemmeno. La situazione è stata fatta presente all’amministrazione provinciale per accelerare le procedure e contattare il fornitore per rifornire la cisterna del gasolio. Con tutte le difficoltà del caso, visto che siamo un piano centro storico”.

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