Salute
Lorenzo Baldi
Un’idea innovativa, quella del massofisioterapista perugino di 28 anni Lorenzo Baldi e dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese, che nei giorni scorsi ha portato all’inaugurazione di uno spazio dedicato all’attività fisica per pazienti oncologici. I locali si trovano al piano -1 del primo lotto del policlinico senese. Baldi ha presentato il progetto a varie aziende ospedaliere, da Siena è arrivata rapidamente la risposta: e il progetto si è concretizzato. Ed ecco che nella nuova palestra nel policlinico senese si trovano adesso un tapis roulant, un paio di cicloergometri, una poliercolina, e poi alcune panche, elastici, pesi, cavigliere. “Studi scientifici dimostrano i benefici generati dall’attività fisica nei pazienti oncologici - dichiara Lorenzo Baldi. - I benefici sono sia fisici che psicologici”.
Lorenzo Baldi, com’è nata l’idea di questo progetto?
"Mio padre non c’è più a causa di un tumore, l’esperienza personale che ho vissuto mi ha fatto ovviamente riflettere e ragionare sul tema. Ciò che abbiamo vissuto in famiglia mi ha dato una spinta ad agire e a muovermi in questa direzione. Trascrissi il progetto negli anni del Covid. Io sono terapista nella riabilitazione oncologica, sono stato mosso dal desiderio di dare una mano a livello sanitario. E in più sono un amante dello sport. La scienza lo dice chiaramente: numerosi studi scientifici parlano dei benefici generati dall’attività fisica in pazienti oncologici. L’obiettivo che mi ero posto era far entrare tutto ciò in un iter ospedaliero, realizzare un percorso di questo tipo. Ne avevo parlato con il mio amico Francesco Barbetti, avvocato senese, che mi ha suggerito di proporre un percorso all’Azienda ospedaliero-universitaria senese. Così ho fatto e sono iniziati i contatti. Ho conosciuto i dottori Francesco Anichini, dietista, e Chiara Viti, psicologa, che fanno parte dell’equipe del Dipartimento oncologico e del Centro di immuno-oncologia che sono diretti dal professor Michele Maio. Ho trovato terreno fertile e mente aperta sulla questione. Iter di questo tipo non sono molto diffusi in Italia, ma a Siena hanno deciso di realizzarlo".
In cosa consiste il progetto?
"È stata realizzata una palestra in alcuni locali dell’ospedale. I macchinari sono stati acquistati da vari sponsor che hanno finanziato il progetto e dall’associazione Aquattromani (è l’associazione di volontariato nata nel 2011 da un gruppo di pazienti del reparto di Immunoterapia oncologica del policlinico Le Scotte di Siena, ndr). In più abbiamo studiato dei protocolli da portare avanti con i pazienti. Questo nuovo tassello ora fa pienamente parte del percorso di presa in carico del paziente oncologico".
Ci racconti le emozioni provate al momento dell’inaugurazione dei locali.
"È stato un momento toccante. Nei locali è stata sistemata una targa con su scritto “In memoria di Mauro Baldi”. Leggere il nome di mio padre mi ha commosso, d’altronde la sua esperienza è stata una molla che ha fatto nascere in me il desiderio di proporre tutto questo. La targa prosegue così: “Per tutti i pazienti che affrontano le cure con forza e tenacia”. L’inaugurazione è stata molto bella, in qualche modo sento di avere reso memoria a mio padre. Ovviamente non posso che ringraziare i professionisti dell’Azienda ospedaliero-universitaria senese che hanno creduto nel progetto e si sono adoperati per arrivare fino all’inaugurazione dei locali. Ho conosciuto il professor Michele Maio, che si è dimostrato molto aperto nei confronti di questa idea che può generare un tassello in più per il beneficio dei pazienti oncologici".
Lei cosa ha detto nel suo intervento durante l’inaugurazione?
"Ho detto che nella mia esperienza professionale ho visto i benefici prodotti nei pazienti, e mi sono dichiarato molto felice del fatto che tutto ciò ora sarà parte di un iter ospedaliero. In altri Paesi sono già molto più avanti, penso a ciò che viene fatto negli Stati Uniti d’America. Alle Scotte oltre ai macchinari abbiamo presentato alcuni protocolli base, relativi ad esempio al lavoro che può essere realizzato con pazienti che stanno effettuando la riabilitazione dopo il tumore al seno o al pavimento pelvico. Ovviamente ho ringraziato tutti i medici e i professionisti che hanno reso possibile tutto questo nell’Aou senese".
Dopo avere realizzato questo progetto quali idee ha per il futuro?
"Sono molto felice per la realizzazione di questo sogno. Adesso sto valutando un passo ulteriore, che è quello di una digitalizzazione del progetto: mi riferisco alla realizzazione di video con esercizi e protocolli che potrebbero essere inseriti come manuali su pagine YouTube. E mi piacerebbe che, dopo Siena, questo iter potesse essere preso in considerazione e realizzato anche in altri ospedali italiani. Mi auguro che l’attività fisica dei pazienti oncologici possa diventare la normalità nei policlinici del nostro Paese: è qualcosa che può fare la differenza da un punto di vista fisico e psicologico, ne va della salute dei pazienti".
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