Il rendiconto
Ateneo, ok al bilancio unico previsionale 2026
Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Siena ha approvato nella riunione del 23 dicembre 2025 il Bilancio unico di Ateneo di previsione annuale autorizzatorio 2026, con un totale dei proventi pari a quasi 200 milioni di Euro e, come da normativa, è stato approvato in pareggio. Insieme al Bilancio unico di Ateneo è stato, inoltre, approvato il budget degli investimenti che prevedere una spesa per il 2026 di circa 1,7 milioni di Euro dei quali circa 1,1 milioni finanziati con risorse messe a disposizione dall’Ateneo. Il Rettore Roberto Di Pietra nell’illustrare, nella sua relazione di accompagnamento, il documento contabile ha colto l’occasione, non solo per fare il punto sulla situazione economica e finanziaria dell’Ateneo, ma anche per riflettere sul percorso compiuto, sulle prospettive e sulle scelte strategiche future.
Uno degli elementi centrali nella costruzione del Bilancio riguarda il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che continua a costituire la principale fonte di sostegno economico alle attività istituzionali dell’Ateneo. La stima prudenziale sull’attribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) 2026 è stata ricondotta al valore del 2024, pari a 114.829.595 Euro; nel 2025 era stata pari a 115.912.467 Euro con un apparente miglioramento dei proventi determinato dalla scelta perequativa fatta dalla CRUI relativa al FFO 2025; misura al momento non confermata per il futuro.
Accanto al FFO, il secondo grande pilastro delle entrate correnti è costituito dalla contribuzione studentesca. Per il 2026 la previsione è per una lieve flessione, con un totale previsto di circa 24,081 milioni di Euro. Spiega il Rettore Di Pietra: “Tale dinamica rispecchia tendenze nazionali ben note: il calo demografico della popolazione giovane, l’aumentata mobilità studentesca verso poli universitari ritenuti più attrattivi soprattutto perché posizionati in grandi città italiane che godono di rilevanti collegamenti infrastrutturali, la crescente internazionalizzazione del mercato della formazione superiore e l’emergere di nuove forme di concorrenza tra istituzioni accademiche, soprattutto da parte di quelle telematiche. Questo dato ci invita a una riflessione approfondita sulla nostra capacità di attrarre studenti e studentesse e sulla necessità di rafforzare l’offerta formativa, in particolare nelle Lauree Magistrali, nei percorsi professionalizzanti e nei corsi con una maggiore proiezione internazionale. A fronte di tale situazione, è con vigore che vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che il nostro Ateneo ha sempre, e continua a farlo, deciso di non far gravare sui propri studenti il peso delle incertezze finanziarie che caratterizzano le proprie fonti di finanziamento. Infatti, l’Ateneo senese rispetta ampiamente il tetto del 20% tra contribuzione studentesca e FFO, attestandosi previsionalmente per il 2026 ad un valore del 14,73%”.
A completare il quadro delle entrate vi sono le risorse provenienti da finanziamenti competitivi della ricerca. In questa voce, un elemento molto importante nel corso degli ultimi esercizi è stato l’ammontare delle risorse finanziarie raccolte dai progetti PNRR. Infatti, l’Ateneo senese ha, nel corso dell’ultimo triennio, raccolto tramite la progettualità PNRR circa 60 milioni di Euro. Risorse che hanno permesso, non solo di finanziare diverse posizioni di ricerca, ma anche contribuito ad incrementare il patrimonio delle attrezzature dell’Ateneo. Queste hanno anche per il 2026 un ammontare cospicuo, pari a circa 3,7 milioni di Euro.
Sul versante delle spese quella per il personale rappresenta, come in tutti gli Atenei italiani, la componente più significativa del Bilancio e registra, per la parte del personale a tempo indeterminato, una crescita strutturale e duratura legata all’adeguamento ISTAT degli stipendi e del conseguimento degli scatti stipendiali. Incrementi tali da compensare l’eventuale possibile riduzione di tale voce di costo conseguente al mancato utilizzo della disponibilità per il turnover del personale.
A ciò si aggiungono i costi operativi e di funzionamento, che risultano in aumento a causa dell’inflazione e dell’innalzamento generalizzato dei prezzi dei beni e servizi. Tra queste spese rientrano la manutenzione degli edifici, i contratti di servizi essenziali, le forniture informatiche, le spese per la sicurezza, i consumi energetici e la mobilità. Il patrimonio edilizio dell’Ateneo, ampio, diversificato e storicamente rilevante, richiede interventi costanti di manutenzione e adeguamento, che generano costi inevitabili e spesso non differibili. Su tutte queste spese l’Ateneo ha intrapreso un processo di ottimizzazione per poterne ridurre l’impatto sul Bilancio, sia attraverso percorsi di ammodernamento energetico delle proprie strutture, sia ricorrendo a processi di riorganizzazione. Tutte queste operazioni intendono concretamente implementare il percorso strategico che l’Ateneo ha immaginato ed approvato all’interno dei propri documenti di programmazione.
“Il Bilancio 2026 non è soltanto un esercizio di prudenza – aggiunge il Rettore -, ma anche un’occasione per definire con maggiore chiarezza le priorità strategiche del nostro Ateneo. Il Consiglio di Amministrazione ha individuato alcuni assi fondamentali su cui concentrare gli investimenti e le riforme dei prossimi anni. Tra questi, assume particolare rilevanza la revisione dell’assetto delle strutture didattiche e scientifiche, finalizzata a migliorare la coerenza interna dei Dipartimenti, ottimizzare la distribuzione delle competenze e favorire sinergie utili alla ricerca e alla didattica. L’analisi dei carichi didattici, delle disponibilità di spazi e dell’articolazione interna delle strutture sarà essenziale per progettare un assetto più snello, funzionale e orientato al futuro”.
“Un secondo asse di intervento riguarda l’offerta formativa. - Prosegue il Rettore Di Pietra nella sua relazione -. La necessità di rendere i nostri Corsi di Studio più attrattivi, innovativi e rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro è una sfida indispensabile. L’Ateneo intende investire nell’innovazione didattica, nell’internazionalizzazione dei percorsi, nella revisione dei curricula e nella creazione di nuove opportunità formative in grado di intercettare la domanda crescente di competenze avanzate. L’analisi dei tassi di immatricolazione, della qualità percepita dai nostri studenti, dei risultati occupazionali e degli sbocchi professionali sarà un elemento chiave per indirizzare le scelte future”.
Sulla rete bibliotecaria espone nella relazione: “rappresenta un altro ambito strategico. Le biblioteche costituiscono un presidio fondamentale per la vita accademica, ma richiedono una gestione attenta degli spazi, delle risorse e del personale. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza dei servizi ed ottimizzare le sedi, in coerenza con le tendenze internazionali nel settore della ricerca”.
Il Rettore ha poi preso in esame il nodo cruciale dell’efficientamento energetico: “una priorità strategica che riguarda, sia la sostenibilità ambientale, sia la riduzione dei costi di funzionamento. Gli interventi previsti, anche grazie al supporto delle risorse PNRR, consentiranno di migliorare la classe energetica degli edifici, di ridurre i consumi e di modernizzare gli impianti. Questo non solo ridurrà le spese nel medio-lungo periodo, ma contribuirà anche a rendere l’Ateneo più sostenibile e competitivo”.
Il Rettore ha quindi posto l’attenzione sulla riorganizzazione dei servizi amministrativi come elemento imprescindibile per migliorare l’efficienza e la qualità dell’azione amministrativa: “L’obiettivo è quello di semplificare le procedure, digitalizzare i processi, ridurre le ridondanze e migliorare la capacità delle strutture di rispondere alle esigenze della comunità accademica. Si tratta di un percorso che richiederà investimenti in formazione, tecnologia e capacità organizzativa, ma che potrà portare benefici significativi nel medio periodo”.
Ha quindi concluso la relazione: “A fronte di tutte le sfide e le azioni prospettate sinora, intendo con fermezza sottolineare che il nostro Ateneo ha cercato di salvaguardare nella misura massima possibile l’area dei servizi agli studenti evitando di intaccare le allocazioni di risorse destinate ai servizi agli studenti che trovano la loro fonte all’interno del Bilancio dell’Università di Siena”.
In ultimo, il Rettore ha ringraziato per lo sforzo e l’impegno profuso nel lungo processo di redazione del Bilancio unico di Ateneo da tutte le strutture centrali e dipartimentali coinvolte a partire dalla Direzione Generale, all’area di competenza del Delegato al Bilancio e alla specifica area del Sistema contabile di Ateneo.
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