Mercoledì 24 Dicembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

Il processo

Racket di finte badanti e immigrazione clandestina: 4 condanne e 3 patteggiamenti

Una società di servizi come copertura per il traffico illecito. Cade l’associazione a delinquere

Claudio Coli

24 Dicembre 2025, 06:11

tribunale di Siena

tribunale di Siena

Sono arrivate ieri le decisioni del Tribunale di Siena in relazione al caso del presunto traffico di finte badanti che aveva come base Chianciano Terme e la provincia senese del sud, e come protagonista una società di servizi locale. Erano otto i soggetti finiti in udienza preliminare davanti al gup Andrea Grandinetti, che ha disposto, col rito abbreviato, quattro condanne per alcuni reati legati all’immigrazione illegale, a vario titolo da 1 anno e 8 mesi (al 47enne reputato il “dominus” del business) fino a 1 anno e 4 mesi e 1 anno con multa da 460 euro, assolvendoli però dalla contestazione di associazione a delinquere. Altre tre soggetti, di origine straniera, hanno patteggiato pene rispettivamente da 12, 11 e 9 mesi, mentre un’altra persona, che veniva accusata di truffa aggravata, è stata assolta.

Secondo le accuse formulate alla fine dell'inchiesta, ai vari soggetti si contestava il favoreggiamento della permanenza di cittadini extracomunitari, la concessione di locazioni e affitti a soggetti senza titolo di soggiorno, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e procacciamento di stranieri. Sarebbero state fornite, per gli inquirenti, documentazioni false agli stranieri per ottenere il permesso di soggiorno chiedendo in cambio compensi che andavano dai 50 ai 4mila euro a seconda del “servizio” offerto, tra cui falsa busta paga, dichiarazione di ospitalità e assunzione fittizia. Con questo sistema, come ricostruito dal pm Siro De Flammineis (in aula era presente la collega Elisa Vieri), dal maggio 2021 a oggi sarebbero state assunte 347 badanti stranieri, donne e uomini, dei quali solo 58 impiegati realmente in attività lavorativa. Dalla Tunisia, stando alle verifiche degli investigatori, arrivavano in Italia la maggior parte di finti badanti e sempre in Tunisia era stato aperto uno dei conti correnti all’estero dove veniva trasferito il denaro illecito versato dai migranti in una prepagata intestata alla società con sede a Chianciano Terme. Fra i legali coinvolti, gli avvocati Alessandro Betti, che difendeva il presunto promotore del giro ed esprime soddisfazione per il risultato ottenuto, Luigi Nicola Fiorino, Ilaria Marini, Carmen Capoccia e Angelo Giuliani.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie