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L'intervista

Lojudice plaude al reddito di inclusione: “Bisogna partire da chi è più in difficoltà”

A breve un incontro con Giani: “Mi preoccupa l’astensionismo al voto”. Sul fine vita il prelato guarda al Parlamento

Aldo Tani

27 Dicembre 2025, 12:31

Cardinale Lojudice

Il cardinale Lojudice

Augusto Paolo Lojudice non si è mai tirato indietro quando si è trattato di prendere posizione. Lo ha fatto da arcivescovo, così come da cardinale. Sia per argomenti territorialmente a lui più vicini, quali l’ondata migratoria e le crisi aziendali che ha caratterizzato la provincia senese, che per altri di interesse generale, come le guerre che riguardano i confini dell’Europa o il Medio-Oriente. In qualità di presidente della Conferenza episcopale toscana perciò il prelato non si è sottratto a tue tematiche strettamente connesse al governo regionale. A partire dal reddito di inclusione, che la giunta guidata da Eugenio Giani intende mettere in pratica da febbraio, elargendo 500 euro mensili, per un massimo di nove mesi. Un aiuto che va di pari passo alla frequentazione di corsi di formazione ai fini del reinserimento lavorativo e destinato a chi non gode di ammortizzatori sociali ed è sotto i 15 mila di Isee.

Norma che per altro gli stessi vescovi toscani avevano auspicato e che Lojudice, interpellato dalla Rai, ha ribadito di apprezzare: "Non dobbiamo e non possiamo dimenticarci chi per una serie di ragioni si trova in svantaggio rispetto ad altri. L'attenzione è proprio quella, di partire da chi ha più difficoltà". Il cardinale ha poi parlato della possibilità di incontrare nelle prossime settimane il presidente toscano per discutere delle proposte avanzate dalla Conferenza episcopale toscana nel documento elaborato dall’Ufficio regionale per la Pastorale sociale e del lavoro. Una sorta di appello, dal titolo "Proposte di interventi su lavoro, ambiente e welfare per la regione Toscana", per fare in modo che la Toscana rimetta al centro la dignità della persona, il valore del lavoro e la custodia del creato. "Giani mi ha chiesto, appena sarà possibile, un incontro o con i vescovi o con la stessa commissione che ha elaborato il testo per far sì che certe cose non siano mai per nessun motivo trascurate o dimenticate. A me la cosa che preoccupa di più è l'abbassamento vertiginoso della partecipazione al voto", ha evidenziato l’arcivescovo di Siena.

Potrebbe essere l’occasione anche per ridiscutere sulla legge del fine vita, che ha fatto della Toscana la prima regione italiana ad aver legiferato in materia. Il governo ha impugnato la norma e si attende la pronuncia della Corte costituzionale. "Ci è sembrato che questo provvedimento volesse colmare una lacuna o volesse diventare un’accelerazione rispetto alle leggi stesse che appunto una Repubblica o un Parlamento devono emanare", ha evidenziato il cardinale, auspicando poi che la discussione torni in Parlamento. Infine, un pensiero rivolto ai bambini. "Io credo e spero che nella mente, nel cuore di ciascuno di noi, al di là delle feste, dei brindisi, delle cene, dei cenoni e dei pranzi, ci sia proprio questa attenzione al bambino e alle lacrime di tanti bambini - ha fatto notare Lojudice -. I bambini di Gaza certamente hanno fatto e fanno senz’altro il giro del mondo, ma penso ai bambini ucraini, a tutti quelli che in questo momento stanno vivendo una situazione di drammaticità".

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