La morte della diva
Brigitte Bardot
Mentre Francia e mondo piangono la scomparsa di Brigitte Bardot, icona del cinema e militante animalista, a Siena il suo nome evoca un capitolo controverso: quello della celebrità internazionale più ostinata contro la Festa senese.
Nessuna star ha attaccato con tanta tenacia la corsa di Piazza del Campo, contrariamente a dive come Madonna, che nell'agosto 2025 ha vissuto di persona l'emozione della Carriera, affacciandosi da un palazzo nobile in Piazza del Campo e dichiarando il suo amore per lo spirito dell'evento.
La crociata di Bardot contro il Palio risale agli anni Ottanta, con campagne di raccolta firme e appelli a nomi illustri dello showbiz e della politica. Il picco arrivò il 1997, quando la diva francese, ospite d'onore a Chianciano Terme per ricevere il premio letterario “Chianciano” con il libro Mi chiamano BB, tuonò senza mezzi termini: “Bisogna fermare quella cosa terribile che è il Palio di Siena”. Le sue parole, pronunciate davanti a una platea divisa tra ammirazione e sgomento, condensavano una visione radicale: per lei, la corsa era solo uno “spettacolo crudele”, lontana da qualsiasi valore identitario.
Bardot incarnava una coerenza ferrea, pronta a sacrificare riflettori per la sua “giustizia” verso gli animali. Ha diviso opinioni, acceso dibattiti, ma non ha mai davvero ascoltato la voce di Siena, radicata in secoli di tradizione. Non stupisce che l’attrice abbia preso a cuore l’ennesima causa animalista, parte alla quale ha dedicato molto più del suo periodo da star del grande schermo. Un rapporto sbocciato proprio in una delle sue tante pellicole, quando decise di salvare una capretta. Da lì la nascita della fondazione, sostenuta anche la vendita dei gioielli, e centinaia di battaglie, molte delle quali vinte. A Siena però non è riuscita ad avere la meglio.
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