Siena
Il cardinale Lojudice
In vista dell'arrivo del 2026, ecco l'intervento, pubblicato sulle colonne de il Corriere di Siena, del cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Colle Val d’Elsa, Montalcino e vescovo di Montepulciano, Chiusi, Pienza.
"L'unione fa la forza non è solo un proverbio antico, ma una regola di vita che se applicata nella nostra quotidianità realizza quello che definisco un vero proprio miracolo facendoci passare da uno stile dell'Io a quello del Noi. Non è poco soprattutto a fine anno quando tradizionalmente si fanno i bilanci di quanto fatto. Certamente il 2025 è stato caratterizzato da momenti forti e tragici a livello mondiale come la guerra in Terra Santa e l'inasprimento di quella in Ucraina. Una vera e propria escalation di morte che ha visto trionfare lo stile dell'Io a scapito del dialogo e la pacifica convivenza trai popoli."
"Una sconfitta per tutti, nessuno escluso. Nel mondo poi ci sono altre guerre dimenticate dai media che mietono vittime, diffondono terrore e morte soprattutto tra i cristiani. L'Io sembra vincere su tutto, sul Noi, inteso come comunità umana che condivide uno stesso destino e uno stesso futuro. Siamo tutti sulla stessa barca ci diceva papa Francesco. Eppure spesso, soprattutto i potenti del mondo, sembrano dimenticare queste semplice constatazione. La terra è una, l'umanità è una. Ma per fare prevalere lo stile del NOI dobbiamo partire dal basso, dalle nostre comunità, dalla nostra vita quotidiana. Lo so che non è semplice, ma per i cristiani è certamente una priorità. Papa Leone XIV nel suo Messaggio per la Giornata mondiale per la pace 2026 ci aiuta a comprendere questo delicato passaggio. "quando trattiamo la pace come un ideale lontano, finiamo per non considerare scandaloso che la si possa negare e che persino si faccia la guerra per raggiungere la pace. Sembrano mancare le idee giuste, le frasi soppesate, la capacità di dire che la pace è vicina. Se la pace non è una realtà sperimentata e da custodire e da coltivare, l'aggressività si diffonde nella vita domestica e in quella pubblica".
"Lo ripeto 'L'unione fa la forza'. Insieme possiamo raggiungere risultati insperati e questo lo vedo giorno dopo giorno nel percorso di unione delle due diocesi che mi sono state affidate di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino e di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Non sono due sigle, ma due cuori che cominciano a battere all'unisono accumunati da una storia gloriosa e da energie positive che possono essere idealmente un "carburante green" per costruire insieme una nuova idea di Noi. Sì proprio così, una nuova idea che faccia del nostro territorio un "Noi unico", uscendo dalle mura cittadine per incontrare le altre comunità. Non possiamo più permetterci di guardarci dalle torri, ma dobbiamo avere la capacità e il coraggio di camminare insieme. Veramente".
"L'attenzione al lavoro, ai giovani, alla terza età, alle persone fragili, la lotta senza quartiere alla violenza soprattutto quella di genere sono i pilastri del nostro essere comunità, del nostro essere "Noi". Il nostro futuro sta proprio in questa capacità di sapere guardare con gli occhi degli altri e nello stesso tempo di avere il coraggio del bene in ogni nostra azione. Non è utopia, ma amore per la nostra umanità e per le nostre comunità. La pace si costruisce così partendo da fatti concreti, dai nostri territori mettendo al centro il Noi".
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