SIENA
Nicola Sani
Dopo dieci anni di direzione artistica, Nicola Sani ha riflettuto con il Corriere di Siena sul percorso dell’Accademia Musicale Chigiana, istituzione che ha saputo reinventarsi e crescere nonostante le difficoltà di undici anni fa e le nuove sfide. Il bilancio, soprattutto in occasione del decimo anniversario del Chigiana International Festival & Summer Academy, è decisamente positivo. Sani è arrivato alla fine del 2014, avviando le sue attività nel 2015, e in questo periodo l’Accademia ha intrapreso una nuova fase che l’ha trasformata in una realtà più forte e dinamica.
Sani attribuisce il successo a un cambiamento strategico, elaborato in collaborazione con il Consiglio di Amministrazione e l'allora presidente Marcello Clarich. La Chigiana, che ha avuto le sue origini nel 1932 grazie all'intuizione del Conte Guido Chigi Saracini, ha saputo affrontare una crisi che avrebbe potuto comprometterne l'esistenza, trasformandola invece in un'opportunità di rinascita: “Abbiamo sfruttato una crisi oggettiva, riuscendo a ottenere risultati migliori con risorse inferiori” ha dichiarato Sani.
Un nuovo corso per la Chigiana
La Chigiana, in passato, seguiva una formula tradizionale senza considerare il contesto musicale in evoluzione, caratterizzato dalla nascita di nuove accademie estive internazionali: “Fino al 2014, la Chigiana aveva mantenuto un 'elegante automatismo'”, ha spiegato Sani, ma il panorama musicale si stava rapidamente trasformando. L’Accademia ha dovuto adattarsi, affrontando anche la crescente competitività di realtà come Verbier e Aspen. L'intuizione decisiva di Sani è stata quella di rinnovare il posizionamento internazionale dell’Accademia, focalizzandosi sul modello culturale e sulla sua funzione sociale “Abbiamo creato un grande Festival internazionale accademico, valorizzando i corsi di alto perfezionamento come motore principale” ha spiegato. Un approccio che ha consentito di ampliare l’offerta formativa, integrando nuove tecnologie e diverse discipline musicali, dalle percussioni alla musica elettronica, e collaborando con Siena Jazz.
La Chigiana ha così dimostrato di essere un punto di riferimento non solo per il mondo musicale, ma anche per la città di Siena, specialmente dopo la crisi del Monte dei Paschi: “Nel 2015, siamo ripartiti con un nuovo progetto, e oggi il Ministero della Cultura riconosce il Chigiana International Festival come uno dei migliori in Italia per qualità artistica” ha affermato Sani. L’audience è cresciuta in modo esponenziale, passando dai 6.500 spettatori di dieci anni fa a oltre 70.000 di oggi, con un impatto mediatico che ha coinvolto centinaia di migliaia di spettatori.
La Chigiana come faro culturale
Il Festival estivo rappresenta una leva fondamentale per attrarre finanziamenti e ha creato opportunità preziose per i giovani allievi, permettendo loro di esibirsi accanto a professionisti di fama internazionale: “Abbiamo creato una comunità di artisti di altissimo profilo che interagiscono con gli studenti, producendo performance uniche, ha proseguito Sani, evidenziando il successo straordinario del Festival.
Guardando al futuro, Sani anticipa il Festival 2025 di altissimo profilo, che sarà presentato a Roma, in Palazzo Farnese, il prossimo 14 aprile: “Sarà un evento caratterizzato da internazionalità, innovazione e grande interdisciplinarità” ha concluso, sottolineando come l’Accademia Chigiana continuerà a essere un faro culturale, capace di attrarre talenti e appassionati da tutto il mondo.
L'intervista integrale è stata pubblicata sul Corriere di Siena in edicola il 5 aprile 2025.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy