SIENA
I curatori Patrizia Zanotti e Patrick Amsellem hanno alzato il livello della sfida. Riuscire a portare la figura artistica di Hugo Pratt oltre il personaggio di Corto Maltese. Per arrivare all’obiettivo si sono serviti di una cornice ideale, il Palazzo delle Papesse, e hanno attinto da buona parte del campionario artistico del fumettista romagnolo.
Il risultato è la mostra “Hugo Pratt. Geografie immaginarie”, in programma fino al 19 ottobre. Una produzione che mette insieme circa 300 pezzi, tra disegni, acquarelli, sculture, video e scenografie. Comprese le famose strisce a fumetti, punto di partenza per andare alla scoperta di un autore che ha fatto del viaggio il suo punto fermo. Per scoprirlo nella sua complessità artistica il visitatore dovrà attraversare sette “porte”, come le hanno chiamate i curatori.
Si parte con la dimensione che precede Corto Maltese, quindi un’introduzione all’opera del fumettista, poi si passa agli anni Sessanta e si prosegue con la pop art, dove si racconta il ritorno in Italia di Pratt, dopo un girovagare tra Argentini, Stati Uniti e Inghilterra. Da questa esperienza prende vita la porta successiva, legata al cinema e al mondo dei comics. Un aspetto, quest’ultimo, fondamentale per la sua formazione. La quinta è dedicata a Corto Maltese, mentre la sesta è incentrata sui riferimenti letterari. Questo capitolo è contraddistinto da vignette che prendono spunto da suoi scrittori preferiti.
Il giro finisce con una sezione dedicata Ulisse. Un personaggio molto caro all’artista per più motivi. Al ritorno in Italia gli vengono commissionati le illustrazioni dell’Odissea per il Corriere dei Piccoli. Inoltre, Pratt vede nell’eroe omerico il primo avventuriero, che fa da capostipite a questo genere letterario.
“L'idea portante è far scoprire un autore come Hugo Pratt, al di là di Corto Maltese, il personaggio che oggi lo identifica – precisa Zanotti –. Questo artista ha avuto una quantità incredibile di aspetti nella sua creazione. Quindi è importante porre l’attenzione anche su altre storie, altri personaggi che sono straordinari, ma soprattutto vogliamo comunicare un messaggio che è quello della curiosità”.
Propria di Pratt ma anche di chi mette entra dentro le Papesse e non vuole andare la narrativa principale. “Qui i visitatori trovano tutto il suo universo, ma anche lo spirito di un uomo che ha passato tutta la sua vita alla ricerca dello sviluppo creativo di quello che era nato dalle sue letture”, sottolinea la curatrice.
Con questa mostra Siena rinnova così il legame con l’artista. Nel 2005, a 10 anni dalla morte, il Santa Maria della Scala aveva ospitato una grande esposizione. Il connubio ritrovato è motivo di orgoglio per Giuseppe Costa, ceo di Opera. “Il sottotitolo della mostra Geografie immaginarie, oltre a rappresentare al meglio il vasto universo reale e onirico raccontato da Hugo Pratt attraverso le sue opere, è anche una parafrasi del nostro lavoro – fa notare il manager -. Se Corto Maltese è un apritore di porte che stimola la curiosità e il desiderio di partire alla ricerca di nuove avventure, noi – che ci occupiamo di arte e bellezza in ogni loro aspetto – siamo pronti a seguirne le orme e a intraprendere viaggi verso rotte lontane, autentiche isole del tesoro di un mare, quello dei beni culturali, che vale ancora la pena solcare”.
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