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Giallini nei panni di Rocco Schiavone
Marco Giallini torna stasera in tv con uno dei personaggi più ruvidi e autentici della fiction italiana: Rocco Schiavone. Il vicequestore romano, trasferito ad Aosta per motivi disciplinari, è il protagonista di una serie crime-noir che ha conquistato il pubblico di Rai 2, dove alle 21.20, va in onda in replica la terza stagione, composta da quattro episodi trasmessi ogni mercoledì. La fiction, ispirata ai romanzi di Antonio Manzini editi da Sellerio, ha già raggiunto sei stagioni, confermandosi tra le più apprezzate del panorama italiano.
Rocco Schiavone è molto più di un semplice poliziotto: è un anti-eroe dal carattere burbero, segnato da un passato doloroso e da un profondo senso di solitudine. Il suo sarcasmo e le atmosfere noir si intrecciano con una romanità schietta e una profonda introspezione psicologica, elementi che rendono la serie unica nel suo genere. Nonostante qualcuno abbia cercato di banalizzarlo definendolo “il poliziotto che si fa le canne”, Schiavone è un personaggio complesso, capace di emozionare e sorprendere.
Rocco Schiavone è uno dei personaggi più amati e controversi delle serie tv
La terza stagione, che si apre con l’episodio “La vita va avanti”, mostra un Rocco più solo che mai: il suo migliore amico Sebastiano è agli arresti domiciliari, i colleghi Furio e Brizio si sono allontanati e persino l’amore con Caterina si rivela un’illusione. L’unica ancora rimane Marina, la moglie scomparsa che appare come una presenza costante nella sua vita. In una Aosta fredda e suggestiva, Schiavone si confronta con omicidi intricati e con i fantasmi del proprio passato, offrendo agli spettatori un mix perfetto di mistero e umanità.
La serie, diretta da Simone Spada e scritta dallo stesso Manzini insieme a Maurizio Careddu e Marco Dell’Omo, ha rivoluzionato il crime italiano con un protagonista che infrange le regole ma non perde mai la sua umanità. La replica della terza stagione su Rai 2 è un’occasione imperdibile per chi vuole riscoprire o conoscere questo poliziotto fuori dagli schemi, capace di tenere incollati allo schermo con storie intense e personaggi memorabili.
La carriera di Giallini
Nato a Roma nel 1963, ha iniziato la sua carriera artistica nel teatro, frequentando la scuola teatrale "La Scaletta" e lavorando con importanti registi come Arnoldo Foà e Angelo Orlando. Dopo anni di gavetta teatrale, il suo debutto cinematografico risale al 1986 con una piccola parte in Grandi magazzini, ma è nel 1998, grazie al regista Marco Risi, che ottiene un ruolo di rilievo nel film L'ultimo capodanno, che segna una svolta decisiva nella sua carriera. Da allora, Giallini ha costruito un percorso ricco di ruoli intensi e variegati, collaborando con registi di spicco come Sergio Castellitto, Paolo Sorrentino e Stefano Sollima. Tra i suoi lavori più noti si ricordano ACAB - All Cops Are Bastards, Perfetti sconosciuti e la serie televisiva Rocco Schiavone, dove interpreta il protagonista, un vicequestore dal carattere complesso. Il suo talento è stato riconosciuto con numerosi premi, tra cui tre Nastri d'argento, che testimoniano la sua versatilità e profondità interpretativa. Oltre al cinema e alla televisione, Giallini ha mantenuto un forte legame con il teatro, dimostrando una passione costante per la recitazione e una capacità unica di passare con disinvoltura dal dramma alla commedia. ```
Marco Giallini, il dramma della moglie. Chi era
Marco Giallini, volto amatissimo del cinema e della televisione italiana, è noto non solo per il talento e la versatilità, ma anche per la sua riservatezza sulla vita privata. Dietro la maschera dell’attore brillante si cela una storia personale segnata da un dolore profondo: la perdita improvvisa della moglie Loredana, scomparsa nel 2011 a causa di un’emorragia cerebrale. Giallini e Loredana si sono conosciuti da giovanissimi, quando lui faceva il “bibitaro” e lei, con pazienza, gli è stata accanto per anni prima che scoccasse la scintilla definitiva. “Loredana mi è stata dietro tre anni. Finché una sera, fuori dalla discoteca, le ho detto: ‘Allora mettiamoci insieme’. È durata 25 anni”, ha raccontato l’attore, sottolineando un legame indissolubile che ha attraversato gioie e difficoltà. Sposati dal 1993, hanno avuto due figli: Rocco, nato nel 1998, e Diego, nel 2004. Loredana era il fulcro della famiglia, una presenza discreta ma fondamentale: “Era mia madre, mia moglie, tutto”, ricorda Giallini, aggiungendo che la moglie, pur non amando la ribalta, lo ha sempre sostenuto, anche nei momenti più difficili della carriera.
Giallini con l'amata moglie Loredana, scomparsa nel 2011
Il giorno della tragedia
Il dramma arriva all’improvviso, in un giorno d’estate del 2011. “Da un paio di giorni aveva un fortissimo mal di testa, ma vai a pensare… Lei e i bambini stavano per partire per il mare, sarebbero rimasti in vacanza un paio di mesi. Invece, ha chiuso gli occhi e mi si è accasciata fra le braccia mentre chiacchieravamo. Io le parlavo all’orecchio, ma mi sono accorto che parlavo da solo, e ho maledetto Dio. Ha vissuto altri due giorni, ma senza riprendere conoscenza. Se non lo provi non lo puoi capire2.
La morte di Loredana ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dell’attore e dei suoi figli. “Vivo con lei accanto, come Marina con Rocco Schiavone (…) Un lutto del genere non si può metabolizzare. Ma poi perché lo si deve metabolizzare?” ha confidato Giallini, sottolineando come il dolore sia ancora vivo e impossibile da superare.
Il dolore e la forza per i figli, un amore che non si spegne
Più che per sé stesso, Giallini ha sempre espresso il dispiacere per i figli, rimasti senza madre troppo presto: “Più che per la mia carriera, mi dispiace per i miei figli (…) Stavano andando al mare, una cosa così improvvisa è qualcosa di terribile. Questo è terribile per me, è terribile per chi l’ha subito ieri e per chi lo subirà”. Il trauma ha segnato profondamente anche i ragazzi: “Rocco non ne ha più parlato. Il piccolo mi dice: ‘Papà, perché non chiedi a Gesù di farla tornare?’”
A distanza di anni, il ricordo di Loredana è ancora fortissimo. “Sto in lockdown da quando è morta Loredana”, ha dichiarato Giallini, spiegando come il pensiero che lei possa rientrare a casa da un momento all’altro sia durato a lungo: “Il dolore non passa, ti dimentichi un po’ la voce. Quando sto solo e qualcosa non va, dico: ‘Eh amore mio…’”.L’attore non si è mai più innamorato: “Ma di chi? Ma perché? Innamorato ero di mia moglie. Per 27 anni, non ci siamo mai lasciati e non abbiamo mai litigato. Lei era la donna mia e io il suo uomo. Nel mondo, quante ce ne possono stare di persone per te? Una".
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