SIENA
Esiste un fiore strano: il titolo dello spettacolo di martedì (ore 21.30) all'Entroterre Festival di San Galgano (Chiusdino) prende il nome dall'opera della poetessa pastora Dina Ferri, scomparsa a soli 21 anni, ed ha la voce di Sonia Bergamasco. Notissima attrice di cinema e teatro, nota in TV per il ruolo di Livia, compagna di Montalbano, ha recitato con i più grandi registi e martedì la sua voce coinvolgente darà corpo ed emozione ai versi di Dina Ferri, con musiche dell'Orchestra della Toscana, diretta da Davide Trolton, nell'abbazia gotica più famosa d'Europa. La decima edizione di Entroterre Festival diretto da Luca Damiani accoglie così uno dei momenti più emozionanti, incontro tra voce, poesia e musica, organizzato da Fondazione Entroterre. Le opere di Grieg, Haydn e Honegger eseguite sotto gli archi della spettacolare abbaziae i versi di Dina Ferri, poetessa nata ad Anqua nel 1908, cresciuta a Ciciano, morì nel 1930.
- Signora Bergamasco, una scelta interessante, quella delle poesie luminose, quasi cristalline di Dina Ferri, in questi anni finalmente riscoperte. Ce ne parla?
Dina Ferri è una straordinaria voce poetica, e sono molto grata all'organizzazione dell'Entroterre Festival per avermi offerto questa occasione in un luogo splendido, evocativo, simbolico come San Galgano. Versi di una musicalità unica, di una sconcertante densità e profondità. La figura di Dina Ferri è peraltro parte di questi luoghi, presenza integrante di questa terra antichissima, di questo angolo straordinario di Toscana, ed è per me molto emozionante poter unire le sue opere a musiche evocative di compositori scelti con cura assoluta. Non ho mai recitato qui, amo questa opportunità che spero sarà un momento indimenticabile.
- Sonia Bergamasco e Siena. E' recente il suo successo nella stagione teatrale dei Rinnovati per l' interpretazione della Locandiera. Ci può parlare del suo rapporto con la nostra città?
La Locandiera è stata una esperienza notevole per me, nella stagione teatrale diretta da Vincenzo Bocciarelli. In passato ho anche collaborato con l'Accademia Chigiana, in particolare con Azio Corghi, noto compositore che anni fa mi ha chiesto di partecipare al suo corso chigiano di composizione. E' stata una esperienza forte che mi ha dato molto, seguire i pezzi che nascevano in quel corso è stato molto importante, con un grande maestro. Per quanto riguarda il rapporto personale con le terre toscane, con la famiglia frequento spesso un luogo non lontano da S. Galgano, Bagno Vignoni, reminiscente di Tarkovskij, (che girò il film Nostalghia tra S.Galgano e Bagno Vignoni, ndr). Qui, vengo spesso tra inverno e primavera: luoghi rigeneranti per me, la campagna senese è un luogo benedetto, non esistono luoghi così perfetti altrove.
- Lei ha debuttato con Strehler, è attrice teatrale, ha lavorato con registi quali Bertolucci, Soldini, Cavani, appare in serie Tv, ha pubblicato libri ed è diplomata in pianoforte. In cosa si sente più a suo agio?
Non mi piace guardare indietro e non mi interessa particolarmente la poliedricità, diciamo che ogni cosa che faccio è importante per sè. Al momento interpreto Elettra di Sofocle nel Teatro Antico di Pompei. una produzione teatrale diretta da Roberto Andò. La scelta del regista è stata quella di posizionare un piano in scena che io suono, per dare una ulteriore voce a questa donna disperata, infuriata, addolorata. Un esempio di due aspetti di me che si intrecciano. Vedo questi aspetti di me come fili che si intersecano, come in una tessitura, per creare un tessuto ogni volta diverso, unico, e cerco di trovare la voce giusta per esprimermi di volta in volta al massimo delle mie possibilità.
- A proposito di voce, lei ha pubblicato nel 2023 un libro sul mestiere della recitazione, per Einaudi, dal titolo Un corpo per tutti, biografia del mestiere di attrice. Come nasce questa esperienza, dopo le poesie di Il quaderno?
Il libro mi venne proposto da Ernesto Franco di Einaudi, durante il periodo della preparazione del mio documentario su Eleonora Duse. Una figura di attrice che mi appassiona da tempo. Nel libro racconto non solo la mia esperienza, ma racconto il nostro mestiere, i legami tra recitazione e musica, ad esempio. Un libro per tutti, per gli attori, per chi vuole diventarlo o sapere di più di cosa facciamo, per chi vuole confrontarsi con la professione di attore. Specchio della vita di chi recita, e studio del corpo dell'attore, materia plasmabile, che va addestrato e fatto vibrare attraverso il suono, il gesto, e va donato attraverso l'alchimia della ripetizione, con tutti i contatti che esistono tra recitazione, movimento musica. Non a caso amo la Duse, ‘modello' e figura di grandissimo fascino per me.
- Adesso la domanda più prevedibile: come è stato recitare per tanti anni con Luca Zingaretti?
Luca Zingaretti è un grande amico, è un attore forte, generoso, con cui lavorare è facile ed è una grande gioia. Sul set sono stata accolta da tutti: da Luca, dal regista Sironi, da Cesare Bocci, nella serie su un'Italia immaginata dal genio di Camilleri. Un lavoro di grande poesia. Poi la scomparsa di Camilleri e Sironi hanno scritto la parola fine della serie, ma in una luce meravigliosa, in tutti i sensi, anche grazie alla fotografia di Franco Lecca. Del resto, la Sicilia mi è rimasta dentro. Ho scelto il libro di Ruggero Cappuccio La principessa di Lampedusa per il mio nuovo lavoro, di cui curo anche la regia. Ha debuttato al Campania Festival e lo porterò in altri teatri.
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