Siena
I barberi corrono ancora, ma questa volta non sul tufo di Piazza del Campo. Le loro sagome emergono dalla superficie liquida, fluide e ipnotiche, nei riflessi di una tecnica antica che regala stupore: è qui che nasce “Cavalli in Corso”, la mostra diffusa di Lara Androvandi, visitabile fino al prossimo 7 settembre tra le sale del Grand Hotel Continental e il negozio Rossomelograno di Marco Tansini, in Banchi di Sopra. Un viaggio artistico vibrante capace di emozionare ed entrare nelle sinuosità della bellezza.
Lara Androvandi, artista del Masgalano 2024, propone un percorso dove la pittura sull’acqua Ebru diventa non solo tecnica, ma visione e poesia. Le sue opere, realizzate con gouache e grafite su preziose carte Ebru, sorprendono per il realismo vivido e la minuziosa cura dei particolari: muso, pelle, criniera, redini. E, tra i dettagli, occhi che custodiscono cuori nascosti, simboli di un abbraccio collettivo che lega artista, pubblico e città.
Ogni quadro racconta una storia e regala una sorpresa. Ed è nei dettagli che si scopre sempre qualcosa: scorci di Siena, la maestosa Piazza del Campo, il profilo di Santa Caterina, cavalli che sognano e sperano proprio come quelli del Palio. La mostra invita a un’esplorazione attenta, dove nulla è mai scontato e ogni scoperta suscita entusiasmo.
Il vernissage ha visto la partecipazione di tanti nomi legati al tessuto culturale e sociale cittadino: Nathalie Beaugonin, direttrice del Continental, ha sottolineato come questa esposizione rappresenti “un motivo di interesse in più per i clienti, i turisti e per i senesi stessi”. Marco Tansini ha aggiunto: “Ho sposato questa idea con entusiasmo. Lara è l’artista perfetta per raccontare l’amore per questa città e per i suoi cavalli con un approccio unico”.
Tra gli ospiti erano presenti Micaela Papi, assessore al sociale del Comune di Siena, Gaia Tancredi, presidente Lilt, il colonnello Pietro Sorbello della Guardia di Finanza, il pittore Tommaso Andreini, Simona Cresci assessore di Piombino, Sandro Bencardino, proprietario del barbero Zenis, Osvaldo Costa, presidente dell’associazione dei proprietari, allenatori e allevatori dei cavalli da Palio, Fabrizio Landi, vicepresidente vicario di Confindustria Toscana Sud, e Massimo Bianchi, priore della Torre. Il pubblico numeroso ha decretato il successo di una mostra che già si annuncia come una delle tappe imperdibili dell’estate senese.
Andrea Morelli, fotografo e fonte di ispirazione per Androvandi, ha raccontato: “I miei scatti prendono vita nelle sue opere. Ogni volta resto emozionato: Lara riesce a trasmettere emozioni autentiche, sa andare oltre il visibile”.
L’artista stessa, molto legata a Siena – dove ha già esposto e dove una sua opera accoglie i visitatori della Lilt – ha spiegato: “Per me Siena è una famiglia, qui ho tanti amici e sostenitori. Ogni quadro ha una storia e quasi sempre un riferimento alla città. L’idea di questa mostra diffusa è nata un po’ per caso, ma mi affascina l’idea di condividere in due luoghi così diversi. Tutti questi cavalli sognano e sperano con grazia, proprio come accade nel Palio”.
L’arte di Lara Androvandi si distingue per la capacità di fondere la raffinatezza del gesto antico con una sensibilità iperrealista e contemporanea. Pochi artisti italiani padroneggiano la pittura Ebru come lei: pigmenti naturali si muovono sull’acqua, guidati da pennelli in crine di cavallo e strumenti specifici, fissando in un attimo irripetibile immagini che sembrano evanescenti, ma che si fanno indimenticabili. Le sue carte Ebru diventano mosaici visivi, luoghi di incontro tra oriente e occidente, passato e presente.
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