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Arte

Santa Maria della Scala di Siena, concluso il restauro di un capolavoro ritrovato

Nel Complesso Museale Santa Maria della Scala, si riscopre la “Tebaide”, il ciclo pittorico riferibile ai primi anni quaranta del Trecento e attribuito a Lippo Vanni, sarà visibile dal 7 novembre

Vincenzo Battaglia

03 Novembre 2025, 20:22

Tebaide

Tebaide ritrovata

Un tesoro nascosto del Santa Maria della Scala torna a rivedere la luce. All’interno dei locali del complesso museale senese è stato ultimato il restauro della “Tebaide”, un ciclo pittorico dei primi anni quaranta del Trecento, attribuito a Lippo Vanni. L’affresco decora il locale di accesso dell’antica Compagnia dei Disciplinati, oggi sede storica della Società di Esecutori di Pie Disposizioni che ha promosso e realizzato l’intervento. La scoperta delle prime tracce di questi dipinti è avvenuta nel 1999, durante i lavori di recupero dell’Ospedale condotti dall’architetto Guido Canali, mentre il restauro vero e proprio è iniziato nel 2021.

“Quasi venticinque anni fa questo locale – spiega il professore di Storia dell’Arte dell’Unisi Alessandro Bagnoli – era diviso in due parti e aveva le pareti totalmente imbiancate. C’era una parte piuttosto malandata, a causa di alcune infiltrazioni d’acqua. Ma fortunatamente la parte sopra la volta delle scale si era conservata e ciò ha permesso di recuperare il ciclo intero, che raffigura la vita, le storie e la quotidianità degli eremiti che vivevano nella Tebaide in Egitto, ai tempi dei primi secoli del cristianesimo. Conosciamo i testi di Domenico Cavalca, che aveva scritto le vite di questi eremiti e su quella traccia sono dipinte le illustrazioni. Si vedono i frati che arano l’orto, meditano, accudiscono i malati. Un insieme straordinario che ci permette di recuperare un’opera giovanile di Lippo Vanni, che è riuscito a recuperare da Ambrogio Lorenzetti la capacità di rappresentare il concreto”.

I lavori di restauro sono partiti grazie a un ingente finanziamento arrivato dal mecenate inglese Robert Cope: “Per venti anni – spiega Laura Martini, della direzione artistica dei dipinti murali – gli affreschi sono rimasti non scoperti interamente, fino a quando non è intervenuto un gentiluomo inglese, Robert Cope. Ho avuto il piacere di conoscerlo dieci anni fa, aveva già finanziato un enorme restauro nella Cattedrale di Montepulciano, e ha deciso restaurare un’opera da lasciare alla città di Siena. Ha scelto questo straordinario ciclo pittorico del Trecento senese, riferito a Lippo Vanni. Abbiamo recuperato la configurazione di tutto l’ambiente. Lui ha finanziato quasi interamente l’intervento, completato poi dalle Pie Disposizioni”. Dal 7 novembre gli affreschi della “Tebaide” saranno aperti al pubblico.

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