Arte
												Tebaide ritrovata
Un tesoro nascosto del Santa Maria della Scala torna a rivedere la luce. All’interno dei locali del complesso museale senese è stato ultimato il restauro della “Tebaide”, un ciclo pittorico dei primi anni quaranta del Trecento, attribuito a Lippo Vanni. L’affresco decora il locale di accesso dell’antica Compagnia dei Disciplinati, oggi sede storica della Società di Esecutori di Pie Disposizioni che ha promosso e realizzato l’intervento. La scoperta delle prime tracce di questi dipinti è avvenuta nel 1999, durante i lavori di recupero dell’Ospedale condotti dall’architetto Guido Canali, mentre il restauro vero e proprio è iniziato nel 2021.

“Quasi venticinque anni fa questo locale – spiega il professore di Storia dell’Arte dell’Unisi Alessandro Bagnoli – era diviso in due parti e aveva le pareti totalmente imbiancate. C’era una parte piuttosto malandata, a causa di alcune infiltrazioni d’acqua. Ma fortunatamente la parte sopra la volta delle scale si era conservata e ciò ha permesso di recuperare il ciclo intero, che raffigura la vita, le storie e la quotidianità degli eremiti che vivevano nella Tebaide in Egitto, ai tempi dei primi secoli del cristianesimo. Conosciamo i testi di Domenico Cavalca, che aveva scritto le vite di questi eremiti e su quella traccia sono dipinte le illustrazioni. Si vedono i frati che arano l’orto, meditano, accudiscono i malati. Un insieme straordinario che ci permette di recuperare un’opera giovanile di Lippo Vanni, che è riuscito a recuperare da Ambrogio Lorenzetti la capacità di rappresentare il concreto”.

I lavori di restauro sono partiti grazie a un ingente finanziamento arrivato dal mecenate inglese Robert Cope: “Per venti anni – spiega Laura Martini, della direzione artistica dei dipinti murali – gli affreschi sono rimasti non scoperti interamente, fino a quando non è intervenuto un gentiluomo inglese, Robert Cope. Ho avuto il piacere di conoscerlo dieci anni fa, aveva già finanziato un enorme restauro nella Cattedrale di Montepulciano, e ha deciso restaurare un’opera da lasciare alla città di Siena. Ha scelto questo straordinario ciclo pittorico del Trecento senese, riferito a Lippo Vanni. Abbiamo recuperato la configurazione di tutto l’ambiente. Lui ha finanziato quasi interamente l’intervento, completato poi dalle Pie Disposizioni”. Dal 7 novembre gli affreschi della “Tebaide” saranno aperti al pubblico.
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