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L'intervista

Silvia Bolognesi dietro lo spartito del Siena Jazz: “Il mio segreto è l’amore”

Il bilancio della direttrice dell’istituzione musicale dopo un mese di lavoro: “L’obiettivo è farci conoscere sempre meglio dalla città”

Annalisa Coppolaro

18 Novembre 2025, 12:09

Silvia Bolognesi

Silvia Bolognesi

A un mese esatto dall'elezione di Silvia Bolognesi a direttore artistico e didattico del Siena Jazz, prima donna a guidare l'Accademia Nazionale del Jazz, è il momento dei primi bilanciSenese, compositrice, musicista e docente, Bolognesi, con la sua energia creativa e la sua chiara fama, rappresenta proprio il futuro dell'eccellenza nel settore, incarnata dal Siena Jazz. Avendo suonato ovunque con Rava, Roscoe Mitchell, William Parker, premiata miglior nuovo talento del jazz italiano nel 2010,oggi dirige il noto Fonterossa Day, ha fondato la Fonterossa Records.

Un mese di direzione del Siena Jazz. Silvia Bolognesi, ci può fare un bilancio?

"Conoscevo questa realtà da decenni, prima come studentessa poi come docente, ora sto imparando a guardarlo da un altro punto di vista. L'ambiente è bellissimo, interagisco facilmente con tutti, dalla direttrice amministrativa Marina Vermiglio, che ringrazio, al presidente Massimo Mazzini, molto disponibile, al vicepresidente Massimo Bandini. Tutto lo staff è fantastico".

Per la prima volta la direzione viene data a una donna, senese, nota musicista. Una buona notizia in tre sensi.

"Ho ricevuto tantissimi feedback positivi per la mia elezione, da giornalisti, musicisti, organizzatori, essere una musicista ed avere questo ruolo è bello, ma essere donna in fondo non cambia molto, può però offrire ispirazione. Le studentesse sono entusiaste. Io ci metto tanto amore, questa per me è la cosa principale".

Come ha trovato l'accademia al suo arrivo?

"La ripresa era già iniziata da tempo, già con i precedenti direttori, avevano fatto già un bel lavoro, come Francesco Bigoni, la stessa Vermiglio, con la ripartenza dei corsi di formazione musicali, gli storici seminari, i corsi di abilitazione all'insegnamento e i dottorati di ricerca. L'aria che si respirava era già promettente, io riprendo da loro le fila per proseguire".

Per la promozione in Italia e fuori Italia, come state lavorando? Quali i progetti a breve scadenza?

"Il nuovo sito, la collaborazione con tante università mondiali, gli Erasmus sono importanti, come i seminari internazionali appunto. Il prestigio di Siena Jazz è ben radicato. Stiamo incontrando tutti i licei musicali, andiamo da loro oppure loro vengono a scoprirci. Farci conoscere sempre meglio ai senesi resta il grande obiettivo Suonare in città nelle contrade e nelle piazze durante i seminari è un grande modo di interagire con la nostra città".

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