Cultura
Scandalo, successo al teatro dei Rinnovati
Pregiudizio. Scandalo. Cinismo. Umiliazione e rabbia. Tutti sentimenti e emozioni che il testo di Ivan Cotroneo ci ha fatto assaggiare con la sua rappresentazione che ha esaltato il pubblico dei Rinnovati. Anche stavolta il cartellone del direttore Vincenzo Bocciarelli ha regalato alto gradimento, oltre ad un nuovo sold out del teatro. L'incontro con gli attori, avvenuto sabato pomeriggio, è stato illuminante perché mai prima avevamo toccato con mano tanto entusiasmo nel cast, a partire da Anna Valle, conosciuta per la sua bellezza (ex miss Italia) ma anche per la sua bravura.
"Io non faccio molto teatro - ha detto al pubblico che l'ha incontrata - perché ho scelto di avere una famiglia a cui dedicarmi, preferisco il set che è meno impegnativo nei tempi, ma dopo aver letto questa sceneggiatura di Cotroneo non potevo rifiutare il ruolo di protagonista che esalta la determinazione e tutto l'universo femminile. Laura, il personaggio chiave, è una donna che combatte i pregiudizi senza schemi preconcetti, ma ragionando con la propria testa, sfidando la società borghese a cui appartiene fino a giungere a colpi di scena finali che aprono la mente dello spettatore che forse lascerà il teatro ponendosi molte domande e con poche certezze".
Brilla anche l'interpretazione di Gian Marco Saurino che mostra con disinvoltura la sua fisicità e sottolinea più volte nel corso della chiacchierata la forza del testo. "Una drammaturgia scritta bene, con battute frizzanti e pregnanti e per questo lo spettacolo funziona". Saurino, secondo solo a doc Luca Argentero, non delude: simpatico sul palco come nella vita reale, giovane e dissacrante. Ci piace.
Applausi a scena aperta, battute argute e un finale che ognuno può leggere a suo modo. La risposta certa non esiste. Resta il fatto che una donna che si unisce ad un uomo trent'anni più vecchio e poi ad uno che ha vent'anni di meno fa scandalo. Sempre e comunque. Non vale la stessa regola per l'uomo che vive la storia con più superficialità e spontaneità perché spinto dall'accettazione sociale.
La donna libera che va contro corrente purtroppo deve fare i conti con i pregiudizi, la critica, i traumi inflitti dalle persone più care e più inaffidabili, per giungere, alla fine, alla diffidenza totale e al cinismo. La protagonista si veste di una corazza che si ispessisce con la sua crescita intellettuale fino ad uscire vittima e sconfitta anche con la vittoria in pugno.
Il ruolo della donna, caro Cotroneo, è forse ancora tutto da ripensare.
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