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Economia

Edilizia, Marchettini: "Lavoratori italiani in via d'estinzione, dovremo importare manodopera straniera. Formiamo anche i detenuti"

L'analisi del presidente Ance Siena: "Tra 10 anni non ce ne sarà più uno a fare lavori manuali. E' ormai una battaglia persa, guardiamo altrove"

Claudio Coli

30 Settembre 2025, 09:03

Giannetto Marchettini

Giannetto Marchettini

“Sono numeri che ci sorprendono in positivo, ma resta il problema della manodopera: fra dieci anni non ci saranno più italiani, dovremo importare lavoratori qualificati dall’estero per andare avanti. Stiamo formando anche i detenuti nelle carceri”. Una disamina in chiaroscuro quella che fa Giannetto Marchettini, presidente della Cassa Edile, sulla situazione dell’edilizia nella provincia di Siena, alla luce dei dati forniti dall’osservatorio della realtà di viale Franci. Il settore regge, nonostante i riverberi negativi del bonus edilizia e la fase di esaurimento della stagione pnrr.

“Dopo che il Governo ha tamponato una situazione difficile con la vicenda dei bonus, che però ha creato scompensi – analizza Marchettini – ora ci auguriamo che possano essere fatte riforme strutturali per dare consistenza e futuro al settore, non più con strumenti di emergenza ma una visione di lungo periodo”. La crisi vera riguarda e riguarderà sempre più il calo della manodopera: i dati dicono che gli italiani sono in via d’estinzione. Una contingenza che amareggia Marchettini, visto che, spiega “oltre alla buona manualità nel settore serve la conoscenza della lingua italiana”.

Ma non è più tempo di piangersi addosso, c’è da fare di necessità virtù. In assenza di italiani, gradualmente infatti le aziende asseconderanno il mercato e “importerannomanodopera dai paesi che offrono maggiore disponibilità.

“Il discorso italiani è ormai una battaglia persa, ci va messa una pietra sopra – ammonisce Marchettini – bisogna metterci in testa che tra una decina di anni questi lavori saranno fatti da soli cittadini stranieri – evidenzia - le imprese hanno bisogno di competitività quindi non possiamo subire la situazione, ed ecco che abbiamo iniziato dei processi internazionali per rivolgerci a paesi stranieri dove c’è disponibilità, per formare i lavoratori. Ci vorranno sempre più politiche abitative e legate all’integrazione”.

Non solo stranieri, ma anche reclusi nelle carceri, col duplice obiettivo di formare nuovi potenziali muratori e artigiani e dare una seconda opportunità di reinserimento: “Con la scuola edile abbiamo consegnato 18 attestati per la formazione ad altrettanti detenuti a Santo Spirito - conclude Marchettini – e abbiamo iniziato il corso anche ad altri 8 reclusi a Ranza. Ci sono alcuni soggetti davvero bravissimi e portati per questi lavori”.

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