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Economia

Aumento della tassa di soggiorno, insorgono Federalberghi Siena e Assoturismo Confesercenti: "Colpo di grazia"

Le associazioni di categoria insorgono, c'è grande preoccupazione

Vincenzo Battaglia

18 Ottobre 2025, 06:05

turisti a Siena

turisti a Siena

Nella legge di bilancio che il Governo si prepara ad approvare è previsto un aumento della tassa di soggiorno. Uno scenario che preoccupa moltissimo gli operatori del settore, a maggior ragione in una città turistica come Siena, poiché il rischio è che l’alto costo dell’imposta faccia calare i flussi dei visitatori. “Le avvisaglie sul contenuto della legge di bilancio – afferma Federalberghi Siena – sembrano andare in una direzione completamente opposta a quanto da noi sempre auspicato: non c’è una diminuzione della pressione fiscale, anzi, si profila un incremento. E noi diciamo assolutamente no. In alcuni comuni vicini a Siena si sono già verificati aumenti dannosissimi per gli operatori che già avevano formulato prezzi per l’anno prossimo. Già c’è una pesante sofferenza per un aumento dei prezzi di materie prime e forniture di servizi, un ulteriore aumento anche della tassa di soggiorno sarebbe il colpo di grazia”.

In realtà i rincari sono già in essere, ma saranno prorogati anche per il 2026: “Rinnovare l’incremento di 2 euro – prosegue Federalberghi –, che avrebbe dovuto riguardare solo l’anno giubilare, equivale a un aumento dell’imposta compreso tra il 20% (da 10 euro a 12) e il 40% (da 5 a 7). Addirittura pare che nelle località interessate dalle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali ci possa essere un aumento del 140% (da 5 euro a 12)”.

I pericoli quindi sono tantissimi per tutte le strutture ricettive: “Siamo contrari a mettere tasse in questo momento” – afferma Filippo Grassi, presidente provinciale di Assoturismo Confesercenti – “siamo fortemente penalizzati dalla concorrenza di Spagna e Grecia e avere altre tasse non aiuta il turismo. Si va a colpire un settore chiave. La tassa di soggiorno è un’imposta di scopo, sono soldi che andrebbero spesi per il turismo e tutto ciò che gli gira intorno. Non tutti i Comuni adottano la leva massima, ed è vero anche che chi vuole ammirare le bellezze del medioevo viene a Siena, non va certo in Grecia, ma aggiungere una tassa che ci mette i bastoni fra le ruote non ci aiuta. Il rischio è che chi vuole risparmiare sulla tassa di soggiorno e sull’albergo si rifugi in un turismo della durata di un giorno”.

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