L'incontro
Gabriele Fava col rettore Di Pietra
È spettato all’Università di Siena, al polo di San Francesco, l’onore di ospitare la presentazione del rapporto dell'Inps, che ogni anno analizza le prospettive del sistema del welfare italiano, a cominciare chiaramente dalle pensioni, cercando di dare delle risposte a quelle che sono le esigenze della cittadinanza. Un convegno che ha visto la partecipazione del presidente nazionale dell’Inps Gabriele Fava, oltre a una serie di relatori di assoluto prestigio e del rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra. “Ho una grande responsabilità – afferma Fava – e desidero portarla avanti nell’interesse dei cittadini. Sono ottimista sul fatto che un giorno i giovani avranno la pensione anche loro. L’Inps per la prima volta li ha messi al centro, perché sono il nostro futuro. Abbiamo chiuso il bilancio 2024 con un bilancio positivo di 15 miliardi, erano anni che non si vedeva un numero del genere, tra l’altro con un incremento contributivo del 5.5%. Abbiamo intrapreso un ottimo percorso, che va incontro ai nostri ragazzi, che non dimentica nessuno, nemmeno le persone anziane”.
C’è ottimismo, dunque, per quanto riguarda il futuro dei giovani, in un sistema che al momento sembra non promettere loro la possibilità di percepire un domani la pensione. Ma un cambiamento è possibile: “In Italia ci sono 15 milioni di pensionati – spiega Di Pietra, – questo dato fa riflettere sulla situazione di una società che progressivamente invecchia. Garantiamo il diritto alla previdenza sociale, ma ciò richiede una maggiore attenzione, integrando risorse giovani, magari anche dall’estero. Non è semplice, servono competenze economiche e statistiche. Sono ottimista per il futuro dei giovani, va ridefinito un assetto diverso, dobbiamo rendere questo Paese attraente per gli investimenti dall'estero”.
Il tema delle pensioni riguarda da vicino anche il territorio senese, che ha un tasso di invecchiamento abbastanza importante: “Il territorio ha alcune sfide davanti a sé – afferma Filippo Belloc, direttore del dipartimento di economia dell'Unisi, – intanto dettate dall’andamento demografico, che pone delle criticità per la spesa previdenziale, ma anche per l’andamento delle occasioni produttive dei prossimi anni. Inoltre i dati ci raccontano anche che è un momento critico per il commercio nel territorio, ma è un’occasione di riflessione per rivedere il modello di sviluppo. Su queste sfide dobbiamo guardare i dati in modo molto laico e in modo propositivo”.
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