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Commercio

Aziende a rischio usura, a Siena aumentano le attività insolventi

L'analisi è dell’ufficio studi della Cgia: 98 in più in un anno

Caterina Iannaci

07 Dicembre 2025, 06:18

Usura

Rischio usura, a Siena aumentano le attività insolventi

Siamo entrati nel periodo delle festività natalizie e, come ogni anno, aumenta il rischio di usura. A dirlo è l’ufficio studi della Cgia, segnalando che una recente indagine commissionata da Facile.it a mUp Research ha rilevato come nelle settimane scorse 800 mila italiani hanno dichiarato di aver utilizzato il credito al consumo per acquistare i regali del prossimo Natale tramite finanziamenti o prestiti personali.

È opportuno chiedersi: tutti hanno rivolto la propria richiesta a banche o istituti finanziari ufficiali, oppure alcuni hanno cercato sostegno presso “amici” o semplici “conoscenti”, accettando offerte potenzialmente rischiose? Secondo la Cgia sono in aumento le aziende insolventi, in particolare nel Mezzogiorno. Al 30 giugno 2025 il numero complessivo ha sfiorato le 122 mila unità (+3,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024). La ripartizione territoriale più a rischio è il Mezzogiorno: qui si contano 42.032 aziende in sofferenza (pari al 34,5 per cento del totale). Questa platea di cattivi pagatori è costituita in massima parte da lavoratori autonomi, artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono “scivolati” nell’area dell’insolvenza e, conseguentemente, sono stati segnalati dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Roma è al primo posto con 10.664 aziende in difficoltà: subito dopo troviamo Milano con 7.009, Napoli con 6.737, Torino con 4.885 e Firenze con 2.683. Rispetto a 12 mesi prima, in termini percentuali, il peggioramento ha interessato in particolare Grosseto con il +20,9 per cento di imprese affidate con sofferenze (in valore assoluto +115). Seguono Arezzo con il +18,7 (+134), Siena con il +17,2 (+98), Siracusa con il +15,8% (+118) e Ragusa con il +14,7 (+99).

Chi finisce nella black list della Centrale dei Rischi difficilmente può beneficiare di alcun aiuto economico dal sistema bancario, rischiando, molto più degli altri, di chiudere o, peggio ancora, di finire tra le braccia degli usurai.

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