Banca Mps Siena, la Bce chiede di rivedere lo statuto

Servirà una correzione di tiro a Mps sullo statuto. La Bce avrebbe chiesto all’istituto senese di rivedere la modifica che riguarda la presentazione delle liste per il cda da sottoporre all’assemblea nella prossima primavera. A non convincere Francoforte, secondo quanto riportato da Repubblica, sarebbe il “principio di residualità”, che fa decadere la lista del cda se un azionista rilevante, in questo caso Delfin o Caltagirone, presenta una lista di controllo per il nuovo board. L’approvazione della Banca centrale europea alla bozza presentata da Rocca Salimbeni è necessaria ai vertici montepaschini per convocare l’assemblea straordinaria che dovrà rinnovare i vertici della banca.

A proposito degli scenari futuri il quotidiano capitolino scrive: “Se prevarrà la versione corretta dalla Bce, comunque, Caltagirone o Delfin potrebbero in teoria scendere sotto il 10% e presentare una loro lista per l’assemblea di Mps, anche di maggioranza; ma in quel caso la loro lista non eliminerebbe quella del cda, dovrebbe anzi competere con essa, oltre che con quella che probabilmente presenterà Assogestioni”. Di fronte a queste obiezione non è escluso che il cda di Mps si possa ritrovare a stretto giro, considerate anche le tempistiche di tutto l’iter assemblea. L’assise va convocata entro la metà di febbraio, mentre ai primi di marzo andrà depositata la lista per il consiglio di amministrazione.

Secondo il Fatto Quotidiano non sarebbero stati oggetti di rilievi invece gli altri punti della bozza. In particolare, la possibilità per il cda di presentare una propria lista, il rinnovo del presidente per un altro mandato e l’eliminazione del vincolo attuale che impedisce a Mps di distribuire fino al 100% degli utili in dividendi. La vicenda si inserisce in un contesto già impegnativo per Montepaschi, che è alle prese con la definizione della strategia per dare piena operativa al nuovo soggetto nato dall’acquisizione di Mediobanca.