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Siena

Comunità energetica, parla Vigni: "Perché il Comune di Siena ha dato l'incarico a una società sarda?"

Gennaro Groppa

15 Luglio 2024, 13:32

comunità energetica Sienaenergie

Sembrano aumentare le distanze tra il Comune di Siena e la comunità energetica rinnovabile Sienaenergie. Da un lato la Cer senese, che ha Alessandro Vigni come suo presidente, è di fatto divenuta operativa. I primi due impianti sono infatti attivi e in funzione, e sono certificati e riconosciuti. Hanno appena avviato la produzione di energia rinnovabile anche altri due impianti. Energia rinnovabile viene prodotta e poi consumata nel territorio. Dall’altro lato, invece, il Comune di Siena ha concretizzato la propria scelta e decisione: il primo luglio palazzo pubblico ha emesso una delibera con la quale vengono stanziati oltre 48 mila euro in favore di una società sarda, la Albatros, che ha sede a Sassari; questo è praticamente l’atto che mette le basi per la costituzione di una nuova comunità energetica. Nella delibera, infatti, si precisa che l’incarico viene affidato “per uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di impianti di energia rinnovabile e per la predisposizione degli atti amministrativi per l’avvio del progetto di costituzione della comunità energetica”. Comune di Siena e Sienaenergie viaggiano quindi ormai su due binari differenti.

I vertici della comunità energetica rinnovabile senese hanno voluto tornare a parlare della questione e riaccendere i riflettori su quanto sta avvenendo. Il Comune di Siena ha affidato l’incarico alla Albatros. “Dal 1989 – si legge nel sito internet della società sarda – aiutiamo enti e imprese internazionali a eccellere. Siamo uno studio associato presente in varie regioni d’Italia, tra i più longevi nel Paese nello sviluppo della green economy, nella finanza agevolata, nella ricerca scientifica, nella digitalizzazione dei processi aziendali e nel marketing”. Palazzo pubblico ha preso questa strada.

Alessandro Vigni, presidente di Sienaenergie, commenta così: “Questo incarico assegnato dal Comune non potrà che comportare dei tempi molto lunghi. Tra studiare le procedure e gli atti amministrativi e avviare la progettazione avremo qualche impianto in produzione forse tra un anno e mezzo o due anni. Noi invece siamo già operativi e da tempo chiediamo al Comune di Siena di aderire. Siamo un’associazione di volontari, apolitica e apartitica, e siamo spesso citati come esempio e modello in Toscana come livello di partecipazione dato che siamo partiti dal basso”.

L’adesione da parte del Comune di Siena non ci sarà. La comunità energetica Sienaenergie ha avviato la propria attività e la produzione di energia rinnovabile. Due impianti sono in funzione e sono riconosciuti, altri due sono divenuti operativi da poco. Sono 190 gli associati a Sienaenergie, tra di essi ci sono l’Università degli studi di Siena, la Cgil, la Cisl, la Curia, Legambiente, l’Unione degli agricoltori. Hanno chiesto di aderire anche i Comuni di Monteriggioni e di Sovicille.

Il presidente Vigni parla di idee e progetti che vengono sviluppati. La convenzione con l’ateneo senese è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alcuni mesi fa: l’idea è quella di posizionare pannelli fotovoltaici in alcuni edifici dell’Università, ad esempio a San Miniato. C’è già un’idea di collaborazione con il Comune di Sovicille per creare due impianti in vecchi mulini. Vigni parla anche dell’idea di sistemare pannelli fotovoltaici nella parrocchia di San Miniato.

Rimane il dispiacere per la mancata partecipazione del Comune di Siena: “Perché l’amministrazione senese non vuole aderire? – si domanda Alessandro Vigni. – Noi reputiamo fondamentale la presenza del Comune nella comunità energetica. Avevamo chiesto la possibilità di installare pannelli in alcuni parcheggi cittadini. Ci eravamo offerti di fare una ricognizione per avere un quadro complessivo e capire quindi dove è possibile realizzare impianti. Crediamo che ci sarebbero stati benefici per tutti, avremmo potuto ad esempio creare energia rinnovabile e a basso costo per gli inquilini delle case popolari di San Minato e in altre zone della città”.

“Non capiamo l’ostinazione del Comune di Siena a non partecipare – dichiara Vigni. – Mi chiede se c’è una motivazione politica dietro a questa scelta? Io spero di no, noi siamo apolitici e apartitici, siamo un’associazione di volontariato”.

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