Siena
Presidio in Piazza del Duomo, davanti alla sede della Prefettura, contro il ddl sicurezza. La manifestazione di dissenso, organizzata dalla Cgil, è andata in scena a Siena, in contemporanea con identiche proteste che sono state effettuate in tutto il Paese. “Questo disegno di legge è repressivo. Noi non ci stiamo”: il parere della Cgil è tranciante e non lascia spazio a interpretazioni, dal sindacato giudicano e definiscono questo provvedimento “pericoloso per la democrazia del Paese”.
A Siena c’erano alcune decine di persone a manifestare il proprio dissenso nei confronti di questo nuovo atto dell’esecutivo nazionale, e a livello nazionale infuria la protesta. Una delegazione dei manifestanti è poi entrata in Prefettura per consegnare un documento nel quale vengono espresse e messe nero su bianco le posizioni del sindacato. “Riteniamo doveroso – si legge nel documento – contrastare una norma che ha il chiaro intento di azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso, che introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati”. Il giudizio del sindacato è lapidario nei confronti dell’esecutivo Meloni. “Questo ddl – scrivono dalla Cgil – limita l’iniziativa e le mobilitazioni sindacali in difesa dei posti di lavoro e in contrasto alle crisi aziendali e occupazionali, e introduce interventi a impronta securitaria e di criminalizzazione quando si parla di migranti”.
“I nostri presidi sono simbolici, siamo presenti in tutte le piazze d’Italia – ha dichiarato Alice D’Ercole, segretaria generale della Cgil di Siena. – Siamo di fronte a un decreto repressivo, che mina la libertà individuale e collettiva a manifestare e che inasprisce il quadro con una logica che è solo di pena e di criminalizzazione del dissenso. Questo governo aveva già fatto capire quale strada voleva imbeccare, attraverso la limitazione del diritto di sciopero, e ci ricordiamo bene i fatti avvenuti a Pisa e a Firenze. Oggi tutto ciò viene sancito per norma, e viene stabilito che di fronte alla libera manifestazione del dissenso, anche pacifista, in qualche modo si può rischiare il carcere. Questa norma è una grossa limitazione all’articolo 21 della nostra Costituzione che stabilisce il diritto a manifestare”.
Prosegue D’Ercole: “ Fin dagli albori di questa legislatura è stata chiara l’idea di questo governo, che è quella di reprimere qualsiasi forma di dissenso – sono le parole della segretaria generale della Cgil di Siena. – Questo atteggiamento lo si è visto pure quando l’esecutivo ha provato a limitare le voci nella tv pubblica, si pensi al caso di Scurati e al suo intervento cancellato per il 25 aprile. Noi siamo convinti che serva la garanzia di quelle libertà che sono sancite dalla Costituzione. Il ddl sicurezza non ha niente dei valori di libertà che sono il fondamento del nostro Paese, per questo siamo qui a manifestare e porteremo avanti questo nostro pensiero”.
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