Siena
Giada Paludi
I commercianti di Massetana Romana sorridono: i brutti momenti degli allagamenti sono solamente un ricordo. Tuttavia, al contempo, gli esercenti chiedono di non dimenticare le difficoltà della zona, ricordano che alla fine di ottobre è stato ipotizzato un “piano per Massetana”, domandano poi una manutenzione costante nell’area e attendono speranzosi i ristori. E’ passato un mese dagli allagamenti che colpirono la città di Siena. Era il 17 ottobre. Una grande quantità di acqua cadde nelle ore del tardo pomeriggio sul territorio, causando difficoltà e problematiche in varie aree della città: la zona della stazione si riempì di acqua, compresi i binari, e il traffico ferroviario fu bloccato. Allagamenti si verificarono a Vico Alto, a San Martino, all’Acquacalda, in tangenziale. Ma il simbolo di quelle giornate sono stati i commercianti di Massetana, anche perché molte attività dell’area furono invase dall’acqua. I commercianti si rimboccarono le maniche e iniziarono immediatamente a ripulire. Con, in testa, l’idea fissa di riaprire il prima possibile.
Giada Paludi, titolare dell’attività Petreni abbigliamento, è una dei commercianti di Massetana che si è rimboccata le maniche: “Abbiamo subìto danni per varie migliaia di euro - dice. - Abbiamo riaperto grazie all’aiuto di clienti e amici. Abbiamo ricevuto tanta solidarietà. Domenica stavamo ancora risistemando il negozio e stavamo imbiancando una parete, eppure alcuni clienti sono voluti entrare per acquistare dei capi. Non posso che ringraziarli. Altri mi hanno detto che avrebbero acquistato vestiti che erano stati danneggiati dall’acqua, ma ho preferito non venderli perché non erano in condizioni ottimali”. Giada Paludi pensa poi al presente e anche al futuro: “Vedo ancora un po’ di terra qui in Massetana, e mi dispiace. Non è stato pulito al meglio. Viviamo con l’ansia e con la paura che situazioni di quel tipo possano capitare ancora. Il tema deve essere affrontato, non ci si dimentichi di ciò che è accaduto”.
“Per fortuna nella nostra attività non si sono registrati danni enormi - dicono Costanza Franci e Giulia Luku, di Acqua & Sapone. - Abbiamo dovuto buttare prodotti che erano caduti dagli scaffali, e si erano rotti o allagati. Ma ad altre attività è andata peggio. I clienti ci sono stati vicini. Ricordiamo bene quel tardo pomeriggio del 17 ottobre e come l’acqua rapidamente ha allagato tutta l’area. Speriamo che si trovino soluzioni per evitare che qualcosa di simile possa avvenire di nuovo.
Nell’attività Bonucci Boulangerie il lavoro fu intenso per sistemare e riaprire in tempi rapidi. “Abbiamo fatto un grande lavoro, insieme agli amici che ci hanno supportato e che si sono messi insieme a noi a rimuovere acqua e fango dall’attività - sono le parole di Sabrina Bonucci, la titolare. - Tanta gente ci è stata vicina, l’allagamento si verificò nel pomeriggio di giovedì e noi già il sabato mattina riuscimmo a riaprire. Noi negozianti con le nostre forze abbiamo risolto molti problemi. Credo che in questa zona serva una manutenzione, ordinaria e costante, per evitare che si ripetano allagamenti”.
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