Potrebbe esserere ascoltata in incidente probatorio la 17enne atleta di scherma uzbeka vittima di una presunta violenza sessuale che sarebbe avvenuta a Chianciano Terme tra il 4 e il 5 agosto durante un ritiro insieme ad altri sportivi della Federazione Scherma, un fatto per cui sono indagati altri due sportivi italiani, di 18 e 20 anni. Nei confronti dei quali, secondo quanto emerso dalle indagini finora portate avanti, non sono scattate misure cautelari di alcun tipo per mancanza di presupposti.
A precisare questo aspetto è Andrea Boni, procuratore capo della Procura della Repubblica di Siena, che ha fatto il punto sull'inchiesta avviata sull'episodio, portato alla luce nei giorni scorsi dal legale della giovane, che pubblicamente ha lamentato una presunta "inerzia" da parte degli inquirenti e una altrettanto presunta inosservanza delle norme legate al codice rosso.
In realtà, come sottolineato da Boni, gli accertamenti della Procura ? il fascicolo è in mano alla pm Serena Menicucci - sono stati assai puntuali. Le verifiche, come evidenzia sempre l'autorità giudiziaria, sono scattate già il 5 agosto, quando il magistrato di turno è stato avvisato di una presunta violenza, e in coordinamento con la squadra mobile di Roma sono state raccolte le prime testimonianze a sommarie informazioni ed è stata acquisita la documentazione medica presso la struttura dove si era recata la minore. Sono stati poi sequestrati due telefoni cellulari degli indagati e sentite altre sei persone italiane e due tedesche, e sono state visionati i filmati della videosorveglianza. Un lavoro che ha portato ad aprire il fascicolo, il 7 agosto, ipotizzando l'accusa di violenza sessuale aggravata dalla minorata difesa.
Lo stesso giorno è scattato l'iter del codice rosso e due giorni dopo, il 9 di agosto, è stata ascoltata la minore, sempre a sommarie informazioni, con l'ausilio di una interprete e una psicologa. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la ragazza ha riferito agli inquirenti di essere andata in un pub insieme ai ragazzi, di aver bevuto una bevanda analcolica, "poi il vuoto, mi sono risvegliata in una camera diversa dalla mia" avrebbe raccontato e "supino su di me c'era un ragazzo, un altro stava dormendo di lato e un terzo si stava rivestendo".
L'indagine è poi proseguita con il sequestro del telefono della vittima fino agli inizi del dicembre 2023, quando sono giunti sulla scrivania del pm le analisi forensi sui telefoni e gli esiti delle indagini della squadra mobile di Roma incaricata di raccogliere altre testimonianze, tra il personale medico che ha visitato la ragazza e altre persone informate dei fatti. Sarà ora l'incidente probatorio, chiesto a fine febbraio e sui deve decidere il gip, a dire di più su quanto successo, con la ragazza che racconterà la sua versione dei fatti per cristallizzarla. Di contro gli indagati, che avrebbero rilasciato dichiarazioni spontanee, si professano totalmente innocenti, a difenderli sono gli avvocati dello studio De Martino.
"La Procura di Siena ? spiega Boni nel respingere le accuse mosse dal difensore della minore ? nel corso delle indagini effettuate, ha valutato di non procedere con la richiesta di applicazione di misura cautelare nei confronti degli indagati non ravvisandone i presupposti". La vicenda ha avuto anche una coda legata al ruolo della Federscherma, dal momento che il legale della 17enne ha chiesto a gran voce di sospendere gli indagati in via cautelare, per evitare alla giovane di incontrarli durante le gare. La procura ha fatto sapere di aver avuto più contatti con la Federazione spiegando di non poter fornire "comunicazioni formali in pendenza di indagine preliminari". (CORRIERE DI SIENA)
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