La Festa
Papa Leone XIV
L’elezione di Papa Leone XIV ci offre lo spunto per delineare un quadro di curiosità e statistiche, corsi e ricorsi storici da cui emergono almeno due dati molto significativi.
Per prima cosa va detto che solo due dei precedenti Papa Leone sono utili al nostro studio in quanto i primi undici pontefici con questo nome sono rimasti in carica in periodi antecedenti alle prime edizioni seicentesche del Palio.
Si parte perciò col pontificato di Leone XII, Annibale Francesco Clemente Melchiorre Girolamo Nicola della Genga, durato dal settembre 1823 al febbraio 1829.
In quel periodo si corsero nove carriere ed a fare la parte del leone, scontato gioco di parole, furono l’Oca ed il Leocorno con due vittorie a testa, le altre cinque contrade a gioire furono la Torre, nel Palio di Provenzano di duecento anni fa, l’Onda, il Bruco, il Nicchio e la Civetta.
Tra i fantini quel periodo fu molto fortunato per Luigi Brandani detto “Cicciolesso” che conquistò due delle sue quattro vittorie totali proprio in quegli anni e precisamente nel settembre 1824 per l’Oca e nell’agosto 1826 per il Nicchio; due successi anche per Giovanni Buoni detto “Bonino” che infilò due vittorie consecutive nell’agosto 1827 per l’Oca e nel luglio 1828 per la Civetta chiudendo così a tre il totale dei trionfi della sua lunga carriera.
Da segnalare, inoltre, durante il pontificato di Leone XII, le ultime vittorie di due gloriosi fantini ovvero Niccolò Chiarini detto “Caino” che nell’agosto 1825 vinse nell’Onda il suo quattordicesimo Palio e Luigi Menghetti detto “Piaccina” che nel luglio 1826, alla veneranda età di sessantaquattro anni, centrò per il Bruco la sua ottava vittoria.
A distanza di quasi cinquant’anni divenne Papa il romano Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci che assunse il nome di Leone XIII e restò in carica dal febbraio 1878 al 20 luglio 1903, un lungo periodo in cui si corsero sessantuno carriere, comprese quelle alla romana e con gli scossi.
La prima curiosità che balza agli occhi è che ad aprire e chiudere questo lungo pontificato furono due vittorie del Drago, quella del luglio 1878 ottenuta da Paolo Santinelli detto “Marzialetto”, sfortunato fantino di Manciano che morì qualche settimana dopo quel trionfo e quella del luglio 1903 che vide protagonista Alduini Emidi detto “Zaraballe” su Colombina.
La Contrada di Camporegio, del resto, nei venticinque anni di pontificato di Leone XIII vinse ben otto Palii, di cui tre consecutivi, vero primato, dall’agosto 1889 nella carriera coi cavalli scossi al cappotto del 1890 firmato da Francesco Ceppatelli detto “Tabarre”, le cui undici vittorie totali furono tutte conquistate in quel periodo di fine Ottocento.
Proprio i cappotti furono un’altra importante caratteristica di quegli anni, oltre a quello del Drago, infatti, si registrarono quello della Tartuca del 1886 firmato da Leggerino e Pietrino Fosci; quello della Torre del 1896 ad opera di Scansino; infine quello della Giraffa nel 1897 con protagonisti ancora Scansino e Massimino Tamberi.
A seguire il Drago in questa speciale graduatoria di vittorie con Papa Leone XIII altre due contrade che saranno protagoniste il prossimo due luglio ovvero la Tartuca con sette successi e l’Oca con sei, tra i quali due Palii alla Romana.
Per il resto dopo la Selva e la Torre, a quota cinque, le vittorie furono abbastanza distribuite con tutte le altre contrade ferme a tre ad eccezione dell’Aquila vittoriosa nell’agosto 1880 e nel Palio con gli scossi dell’agosto 1887 e del Leocono che vinse soltanto nell’agosto 1883.
Resta fuori da questo lungo elenco, formato da settanta carriere, nove corse nel pontificato di Leone XII e le restanti sessantuno sotto Leone XIII, solo la Contrada della Pantera che incredibilmente è sempre rimasta all’asciutto pur avendone corse quaranta.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy