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La Festa

Palio di Siena, con le quattro verdi sul tufo una contrada ha vinto più Carriere. I precedenti e le curiosità

Roberto Filiani

02 Luglio 2025, 06:02

prova generale

La prova generale

Dopo sei anni il prossimo due luglio si correrà un Palio con la presenza contemporanea delle quattro verdi, con l’estrazione dello scorso 25 maggio, infatti, al Drago ed alla Selva si sono aggiunte l’Oca ed il Bruco. A partire dal 1723, anno in cui si iniziò a correre in dieci, le quattro verdi hanno partecipato allo stesso Palio in cinquantadue occasioni.

Come ben noto la tradizione orale attribuisce a questo tipo di carriera presagi e sensazioni non propriamente positive anche se, per fortuna, non sempre i Palii con le quattro verdi sono entrati nella storia per incidenti o accadimenti particolarmente traumatici.

Incrociando le dita prendiamo spunto, da questa particolare combinazione di partecipanti, per analizzare qualche curiosità sulle dieci al canape in rigoroso ordine di trifora.

La Tartuca ha un particolare predisposizione a vincere le carriere con le quattro verdi, sono ben otto, infatti, le vittorie della Contrada di Castelvecchio, a spiccare il prestigioso tris del nuovo millennio con i successi, ottenuti sempre d’agosto, nel 2002, nel 2004 e nel 2010 peraltro tutti firmati da Luigi Bruschelli detto “Trecciolino” nell’ordine con Berio, Alesandra ed Istriceddu.

L’avversaria Chiocciola è ferma invece a tre vittorie l’ultima delle quali risalente al luglio 1949 quando il semi-debuttante Bazza ed il poco considerato Lirio vinsero a sorpresa beffando, tra le altre, proprio la Tartuca favorita con l’accoppiata ben più accreditata formata da Ciancone e Piero. Molto più datate le altre due vittorie di San Marco nel luglio 1855 con Paolaccino e nell’agosto 1925 con Cispa.

Sono cinque le vittorie del Drago che, ovviamente, i Palii con le quattro verdi li ha corsi tutti ad eccezione di quello dell’agosto 1898 in cui il cavallo si infortunò durante la terza prova. A firmare l’ultima vittoria, nell’agosto 1989, il leggendario Benito che, dopo aver scaricato il Moretto, fu protagonista di un duello epico con Pytheos nel Bruco. Tra le altre vittorie da segnalare la prima, ottenuta nell’agosto 1890 da Tabarre, che sancì il cappotto per la Contrada di Camporegio.

La Selva è tra le contrade verdi la più vittoriosa, otto trionfi pur avendo saltato la carriera dell’agosto 2002 per l’infortunio occorso a Brento durante le fasi della mossa. Fu Remorex scosso a portare l’ultima vittoria, nell’agosto 2019, beffando, dopo la caduta di Tittia, all’ultimo tuffo il Bruco che con il compianto Andrea Mari e Schietta avevano dominato quella carriera. Tra le vittorie selvaiole anche quella dell’agosto 1919 caratterizzato dalla celebre coltellata a Bubbolo, uno di quegli episodi che ha reso concreta l’aurea negativa sui Palii con le quattro verdi.

L’Istrice vanta soltanto due vittorie l’ultima delle quali si perde nella notte dei tempi nella carriera corsa da tutte e diciassette le contrade il 18 agosto 1842. Fu Giuseppe Marraghini detto “Saltatore” a trionfare sul morello del Barbetti in una carriera caotica per l’ovvio sovraffollamento della pista che portò alla decisione di non ripetere più quel tipo di corsa. L’altra vittoria risale addirittura al luglio 1760 quando risultò vittorioso Antonio Vigni detto “Luchino”.

La Lupa conta, invece, tre vittorie e come il Drago e la Selva l’ultima fu ottenuta da un cavallo scosso ovvero Vipera che nel luglio 1989, dopo la caduta del debuttante Bufera, vinse alla grande in seguito alla strenua lotta con Pytheos, ancora nel Bruco e rintuzzando negli ultimi metri gli assalti delle favorite Civetta ed Oca. E’ proprio della Lupa la prima vittoria con le quattro verdi datata 2 luglio 1723 con il fantino Capanna.

Sono cinque le vittorie dell’Oca che tra le verdi è quella che attende da più tempo, infatti l’ultima risale all’agosto 1877, annata davvero complicata visto che il Palio di luglio non venne assegnano per i gravi incidenti accaduti dopo una mossa falsa. Protagonista fu il giovane Lorenzo Franci detto “Pirrino” che portò

al successo il famoso stornino del Amaddii, già del Pisani. Ben tre delle altre quattro vittoria furono ottenute nel Settecento, la quarta nell’agosto 1846 con Massimiliano Garuglieri detto “Storto”.

Tra le verdi il Bruco è la contrada con meno vittorie, solo quattro l’ultima delle quali è anche l’ultima in assoluto per la Contrada di Via del Comune ovvero quella dell’agosto 2008 conquistata da Gingillo su Elisir de Logudoro che trionfarono beffando accoppiate ben più accreditate alla vigilia. Le altre tre vittorie sono quelle del luglio 1814 con Piaccina, dell’agosto 1836 con il Gobbo Saragiolo e del luglio 1912 con Nappa.

Soltanto due le vittorie del Montone che attende dal 3 luglio 1910 quando fu il grande Angelo Meloni detto “Picino”, su un sauro del vecchio fantino Pirrino, a spuntarla sul Moro nel Nicchio e Testina nella Tartuca. Bisogna risalire addirittura al luglio 1746 per l’altra vittoria del Montone, in quell’occasione fu Domenico Laschi detto “Bechino” che sfruttò a suo favore le tante cadute di quella carriera.

La Pantera è il fanalino di coda, tra le dieci al canape il prossimo due luglio, con l’unica vittoria ottenuta nell’agosto 1978 con Cianchino sul formidabile Urbino de Ozieri. In Stalloreggi, dopo qualche difficoltà a trovare una monta adeguata, arrivò dal Bruco, dopo l’infortunio del barbero Ballera, il giovanissimo Salvatore Ladu che vinse a tempo di record da dominatore assoluto.

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