La riflessione
Palio, il futuro è dei giovani
Tradizione-modernità. Il solito dilemma. Quante volte si sente dire: “Se continua così, il Palio lo fanno finire!” oppure “Basta, siamo arrivati alla frutta, il Palio non è più Palio”... "La tecnologia uccide la Festa", "Il Palio è snaturato da troppe regole"... e chi più ne ha più ne metta. Un pessimismo cronico da parte di alcuni contradaioli che, rivendicando l’ortodossia del Palio, in realtà usano certe espressioni più per esorcizzare gli ostacoli che per reale convinzione.
Sono battute rituali, che servono da sempre a sottolineare il contrasto tra la strenua difesa della tradizione senese, unica e rara, e regole e convenzioni sociali universalmente accettate e in continua evoluzione. Le previsioni nefaste scattano infatti quando qualcosa va storto, e la realtà entra in contrasto con un codice non scritto ma da sempre accettato nel microcosmo della Festa di Siena. Tranquilli: il Palio non finisce, perché non esaurirà mai la sua vena vitale, quell’energia robusta e preziosa che lo rende così universalmente ammirato.
Spesso si guarda al passato ricordando spezzoni di vita paliesca che ne rivendicano l'autenticità e si critica il presente. Ma è proprio questa la forza della Festa: rinnovarsi e rafforzarsi, sempre e comunque. Oggi il Palio è più vitale che mai, basta guardare i numeri. Cifre da capogiro, con una partecipazione crescente in tutte e diciassette le Contrade. I giovani aumentano di anno in anno, con una presenza massiccia e profondamente desiderata. Le donne hanno rafforzato sempre più il loro ruolo, diventando componente incisiva e fondamentale.
Il Palio è cambiato, certo. Si è evoluto, si è adeguato ai tempi, spesso con rinunce e variazioni che comportano qualche dispiacere. Ma al tempo stesso, queste trasformazioni ne rinvigoriscono il valore e ne rinnovano l'importanza all’interno della comunità senese. È chiaro che tutto ciò richiede aggiustamenti, riflessioni e difficoltà crescenti nella gestione legate all’ampliamento della cosiddetta “democrazia paliesca”. Crediamo, però, che non si debba aver paura dei cambiamenti, perché adeguarsi alle regole del mondo è prima di tutto segno di maturità e saggezza.
E al tempo stesso, ci rende virtuosi agli occhi di chi guarda da fuori. Se ne son viste delle belle eppure siamo sempre qua. Da decenni si fronteggiano gli attacchi degli animalisti che ce ne hanno fatte di tutti i colori con continui tentativi di boicottaggio. Ci fanno innervosire, è vero. Ma allo stesso tempo stimolano una controffensiva intelligente e arguta. Perché la forza della Festa di Siena sta nella sua vitalità e nella sua capacità di resistere a tutti i costi, contro tutti e contro tutto. Finché c’è vita, c’è speranza. E quanto visto in Piazza del Campo in questi giorni è la risposta più bella e più vera a qualsiasi minaccia in agguato.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy