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La Festa

Palio di Siena, la vittoria da record di Velluto: è stato il fantino a trionfare dopo l'attesa più lunga

Ha superato Ciccina, che in precedenza aspettò vent’anni, dal 1794 al 1814, per cogliere il primo trionfo

03 Luglio 2025, 08:05

Dino Pes su Benitos

Dino Pes su Benitos

La splendida vittoria di Dino Pes detto “Velluto” nell’ultimo Palio d’agosto ha assunto ancora maggior rilievo per via della lunga assenza che ha preceduto il trionfo del fantino della Lupa.

Sette lunghi anni, appesantiti dall’interruzione dovuta alla pandemia, dall’episodica partecipazione al Palio di luglio del 2017 che aveva già segnato il ritorno in Piazza di Velluto che non correva dall’agosto 2004.

In sintesi, nel corso della sua carriera, iniziata nell’agosto 2000, dopo le prime otto partecipazioni quasi consecutive, Velluto nei successivi vent’anni ha calcato il tufo in sole altre due occasioni cogliendo la sua prima vittoria dopo ventiquattro anni dal debutto.

Questo dato rappresenta per Velluto un record, in precedenza le attese più lunghe erano state quelle di Ciccina che aspettò vent’anni, dal 1794 al 1814, il primo trionfo; a seguire Vecchia che attese diciassette anni e trenta carriere, dal 1800 al 1817, per vincere la prima volta anche lui per la Lupa; stessa situazione per Massimino Tamberi all’asciutto nei primi diciassette anni di carriera, dal 1880 al 1897, per poi mettere la firma sul secondo atto del cappotto giraffino del 1897.

Non è un primato invece la vittoria ottenuta dopo sette anni di assenza, ben due fantini hanno atteso il rientro vittorioso più di Dino Pes.

Il primo fu Agostino Rocchi detto “Botto” che, nel luglio 1807, al rientro dopo nove anni vinse nella Giraffa che anche in quell’annata poi fece cappotto.

L’altro fantino vittorioso dopo nove anni di inattività fu Ansano Giovannelli detto “Ansanello” che nell’agosto 1889 vinse, sempre per la Lupa, su Sedan.

Il fantino, originario di Murlo, aveva debuttato a diciannove anni nell’agosto 1877 nell’Onda collezionando altre due partecipazioni fino al 1880 per poi letteralmente sparire dalla circolazione.

A ripescare Ansanello dal dimenticatoio fu il Capitano lupaiolo Fortunato Guiggiani, peraltro noto cavallaio, che dopo la prima prova corsa da Tommaso Baldaccini detto “Masino”, che aveva vestito il giubbetto della Lupa anche a luglio, si affidò all’ormai trentunenne Giovannelli.

Ansanello, tanto per dimostrare che la lunga inattività non l’aveva minimamente scalfito, vinse subito la seconda prova e trionfò nel Palio dopo uno scontro epico, senza esclusione di colpi, con Pirrino nella Torre.

Nel sonetto celebrativo Ansanello fu ampiamente onorato: “Lode a te, Ansano, che nell’ardua impresa senza timor da forte hai combattuto; e destro in cavalcare e la difesa forte nel tuo valor ti abbiam veduto”

Negli anni successivi Ansanello corse con discreta continuità e vinse il Palio d’agosto del 1895 nella Tartuca, nel 1896 un clamoroso tradimento ai danni della Torre lo fece entrare nella leggenda paliesca e la dura squalifica di due anni che ne scaturì condizionò in modo negativo gli ultimi spiccioli di carriera chiusa nel settembre 1902 nell’Onda, stessa contrada con cui aveva esordito venticinque anni prima.

Tornando a Dino Pes va detto che solo altri cinque fantini hanno vinto il loro primo Palio dopo aver compiuto i quarant’anni partendo da Beppaccio, Randellone e Garibaldi vittoriosi appena quarantenni e proseguendo con i già citati Vecchia e Massimino I che trionfarono rispettivamente a quarantadue e quarantatré anni da compiere a dicembre.

Alla luce di questo Dino Pes detto “Velluto”, coi suoi quarantaquattro anni da compiere il 12 dicembre, lo scorso agosto è diventato il fantino più anziano della storia ad alzare il suo primo nerbo vittorioso.

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