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La Festa

Palio di Siena, la città festeggia trent’anni di patrimonio Unesco: quando la storia si fa corsa

Dal 1995 il centro storico celebra la sua unicità tra mura intatte e Palio. Nei decennali, la sorte sorride alle contrade e la memoria torna viva in Piazza del Campo

Andrea Bianchi Sugarelli

13 Agosto 2025, 07:04

piazza del campo

Piazza del Campo

Il centro storico di Siena compie 30 anni nel Patrimonio mondiale dell'Umanità. Era il 1995: l’Unesco riconosceva la città “esempio perfetto di urbanistica medievale”, un luogo nato tra tre colline, con mura che ancora oggi racchiudono palazzi, torri, fonti e vicoli rimasti autentici. Ma a Siena la storia non è mai solo memoria: è qualcosa che si aggiorna ogni estate in Piazza del Campo, quando le contrade sono chiamate a darsi battaglia, rivivendo in quattro giorni la sua millenaria storia.

Siena è un esempio, una perla, una grande città che ha saputo conservare intatto il proprio tessuto urbano, il ritmo di vita scandito da tradizioni antiche e la coerenza di un’identità che non si è mai piegata al tempo. Qui la bellezza non è solo eredità, ma regola civica: lo diceva già il Costituto Senese del 1309, quando imponeva a chi governa di curare la città “per diletto dei forestieri e onore dei cittadini”.

In questo scenario, il Palio è la prova vivente che Siena non si lascia mai addomesticare dalla storia. A luglio ed agosto la memoria si fa presente, la sorte torna a essere regina. E come sempre accade andando a guardare segni e cabale, vediamo cosa è successo nei decennali dell’iscrizione Unesco, con la Festa che sembra tingersi di un destino particolare.

Nel 1995, proprio l’anno del riconoscimento, a vincere furono Onda a luglio (Oriolu de Zamaglia e Cianchino) e Leocorno ad agosto (Bella Speranza e Il Pesse). Nel 2005, per il decennale, il Bruco conquistò Provenzano con Berio e Trecciolino, mentre la Torre – sempre con Trecciolino – tornò al successo nell’Assunta dopo 44 anni. Dieci anni più tardi, nel 2015, la Torre vinse ancora a luglio con Morosita Prima e Brio, mentre la Selva prevalse ad agosto con Polonski e Tittia.

Quest’anno, trentennale Unesco, è stata l’Oca a giungere prima al bandierino, protagonista assoluta il 3 luglio grazie a Diodoro e Tittia. Ora l’attesa si concentra sulla Carriera dell’Assunta: Bruco, Leocorno e Onda, che saranno in Campo, inseguono il bis e la possibilità di allungare la scia delle “coincidenze fortunate” che la storia di questa città non smette di offrire.
Siena resta fieramente un luogo unico che vive il proprio passato senza rinunciare al presente. Il suo centro storico, rimasto autentico, è il teatro di un’identità che si rinnova ogni giorno, e che trova nel Palio la sua forma più sincera. Trent’anni dopo, le torri ghibelline rispondono ancora con passione e appartenenza: patrimonio mondiale, certo, ma soprattutto città vera, dove la memoria si fa corsa e la storia non smette mai di sorprendere.

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