La Festa
Giovanni Mazzini con Pierluigi Pardo
Il Cda del Consorzio per la Tutela del Palio si riunirà entro la fine del mese per valutare le offerte relative ai diritti televisivi del Palio a partire dal 2026 dopo il contratto scaduto con La7. Attualmente, le proposte ufficiali sono state presentate sia dalla Rai sia dalla stessa La7, con la gara ancora aperta pure sulla durata dell’accordo. Entrambe le emittenti hanno avanzato proposte che includono anche la copertura digitale e la distribuzione internazionale dell’evento. Il Consorzio sta inoltre valutando le garanzie offerte in termini di continuità della trasmissione e valorizzazione della tradizione del Palio. L’obiettivo è individuare un partner che assicuri la massima visibilità nazionale e internazionale, tutelando al tempo stesso la specificità senese della manifestazione.
La televisione di Urbano Cairo ha registrato proprio nella Carriera dell’Assunta il record di share con il 13,5%. Merito anche del senese Giovanni Mazzini che ha coadiuvato Pierluigi Pardo nella cronaca della corsa e di tutto l’evento seguito in media da quasi un milione e mezzo di spettatori: “Sicuramente il servizio che La7 ha offerto in questi quattro anni al Palio è stato molto importante, anche attraverso il successo ottenuto nelle piattaforme digitali come la Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera. La scelta di trasmettere la prova generale e il Corteo storico è stato importante. Tutte queste cose messe insieme probabilmente hanno creato il successo di questa edizione benché non sia in grado di valutare tecnicamente questo picco di ascolti".
Il suo bilancio?
“Il mio bilancio è legato al gradimento e al fatto che, evidentemente, se gli ascolti sono in aumento vuol dire che il messaggio che parte da Siena è un messaggio di grande richiamo. Il mio principale obiettivo è soddisfare il Consorzio per la tutela del Palio e il Comune di Siena, perché sono loro che mi hanno indicato, quindi rispondere ai senesi. Personalmente sono soddisfatto e spero di aver contribuito a fare un bel servizio alla città e al Palio.”
Com’è lavorare con Pardo e che rapporto hai instaurato con lui?
“Lavorare con Pierluigi è un grande aiuto, perché lui è un grandissimo professionista, competente, che ogni volta si prepara ancora di più per essere migliore. È un grandissimo conduttore, per cui io la scaletta nemmeno la guardo, mi affido a lui e si va avanti. Devo dire che umanamente è stato un incontro di grande soddisfazione perché è una persona piacevole: ci siamo trovati anche sul filo dell’ironia che ogni tanto traspare anche in diretta. Lui l’ha apprezzata in me e io l’ho apprezzata in lui. Devo dire che il feeling è scattato praticamente da subito e questo agevola molto la co-conduzione.”
Per un senese e contradaiolo commentare il Palio è difficile. Lei è della Tartuca, come ci riesce?
“È davvero una fatica, perché sono un contradaiolo viscerale. È sempre difficile non far trasparire le proprie passioni, anzi, a volte è impossibile. Perché un senese, soprattutto un contradaiolo vero, vive il Palio in modo molto intenso. Come diceva Tambus, non tutti sono contradaioli autentici, ma io lo sono anche troppo. Quindi devo cercare, per quanto possibile, di essere neutrale nel commento, ma è impossibile essere totalmente distaccati: si sente, a volte, magari anche solo nel tono di voce, nell’umore, nell’ansia che cresce nei momenti cruciali. Pierluigi questo l’ha capito dal primo Palio, quindi mi vede quando sono più teso. Ad esempio, quando lo scorso luglio non correvano né la Chiocciola né la Tartuca, devo dire che è stato anche divertente, per quanto il Palio sia sempre una cosa che genera tensione, emozione e pathos. Quindi è difficile, ma lo si sa già da prima.”
Si riconosce nelle emozioni di Silvio Gigli?
“Silvio Gigli aveva uno stile inarrivabile. La sua capacità di usare termini che richiamavano l’epica del Palio e, allo stesso tempo, la poesia e la magia che circondano l’evento, sono impareggiabili. Il suo modo di commentare è diventato uno slogan e non credo ci sarebbero parole migliori per concludere ogni telecronaca del Palio. C’è sempre una punta di trepidazione in ogni Palio, e quindi le parole di Silvio Gigli sono uniche, ma si cerca sempre di fare questo servizio alla città in quel solco lì. Il mio sforzo è quello di riuscire a dire sempre cose precise che si rifanno alla storia trovando magari anche degli spunti di colore, di passione, di emozione. A volte mi sono commosso perché hanno vinto come dirigenti degli amici, o come lo scorso anno perché era coinvolto mio fratello.”
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