Le contrade
rettore del Magistrato delle contrade, Benedetta Mocenni
Con il giro della contrada dell’Aquila si è chiusa l’annata paliesca. Ormai è inverno per tutte le diciassette consorelle, anche se due di loro lo trascorreranno tra i festeggiamenti per le vittorie ottenute sul tufo. Benedetta Mocenni, eletta ormai qualche mese fa Rettore del Magistrato delle contrade, ha tracciato un bilancio di un 2025 trascorso all’insegna della serenità per tutti i popoli.
“E’ stata un’annata positiva – afferma Mocenni -, tutto è andato per il meglio dal punto di vista del Palio e delle contrade, senza grossi scossoni e difficoltà, sia per come sono andate le due Carriere, che per le Feste Titolari. Abbiamo passato anni complicati dal Covid in poi, ma credo che quest’anno tutte e diciassette le contrade siano riuscite a svolgere i loro momenti di Festa in serenità e con solennità”.
La stagione è iniziata con un contributo che il Magistrato delle contrade ha voluto devolvere dopo la sentenza sui fronteggiamenti. “Era metà giugno - racconta Mocenni -, è stato fatto a nome di tutti e diciassette gli onorandi. Ha avuto grande consenso da parte della maggioranza dei contradaioli e grazie a una riflessione che è scaturita, per merito anche delle autorità competenti”.
Per Benedetta Mocenni sono stati anche mesi intensi, di lavoro di ambientamento in un nuovo ruolo molto delicato e di grande importanza per tutta la città. “Mi sono insediata a fine marzo – spiega -, come da regolamento del Magistrato. Ho iniziato subito la stagione estiva e con tutto quello che ne consegue, è stata una grandissima emozione e un grandissimo onore vedere tutti i momenti della Festa da un punto di vista diverso e privilegiato, mi ha generato tanto orgoglio, ma anche grande responsabilità, per coordinare tutte le realtà e vederle anche con un filo di preoccupazione. Per noi che viviamo la festa in modo così acuto e travolgente credo sia un’esperienza importante, non posso che essere felice. Correva anche la mia contrada ed è stato un contrasto di emozioni e una buona dose di autocontrollo nei momenti topici della corsa. Ho provato a vivere tutto con leggerezza, sempre con il sorriso. Si tratta di una Festa, va vissuta con serenità”.
Ieri nella Selva, contrada di cui è priore Benedetta Mocenni, si è svolto il Cross dei Rioni, giunto all’edizione numero quarantanove e dedicato quest’anno a Giuseppe Tornesi. “E’ ormai una tradizione per la contrada della Selva – spiega Mocenni - che quest’anno coinvolge tutte le diciassette contrade, non sempre è successo. E’ un’idea che nacque a metà degli anni settanta da alcuni contradaioli della Selva che volevano creare un momento sportivo che andasse a toccare tutte le consorelle. E’ durata tanto nel tempo per cui è stata un’idea è stata vincente. C’è la giusta dose di competizione, ho visto tanti contradaioli allenarsi, ma c’è anche chi lo fa per partecipare senza ansia agonistica. E’ un bel momento di unione, condivisione di aiuto. Prima della corsa c’è stato anche un momento di preghiera con il Te Deum”.
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