L'evento
Foto d'epoca della comparsa della Lupa
Il Palio è vita, forza, appartenenza, ma anche storia e tradizione. È seguendo queste linee guida che la Lupa ha deciso di festeggiare gli 80 anni dalla vittoria del 2 luglio 1945, una Carriera preziosa perché fortemente voluta da tutta Siena, ancora lacerata dalla guerra ma finalmente libera e desiderosa di vedere la terra in piazza come prova concreta che la guerra era davvero alle spalle.
“La nostra – spiega il priore Giacomo Sensi – è una Contrada con molti giovani, ma io ci tengo che anche loro conoscano la nostra storia e capiscano come si è evoluta la Festa. Questa ci è sembrata un’iniziativa perfetta non solo per ricordare un successo sul Campo, ma anche per omaggiare figure fondamentali per il nostro Rione”.
L’appuntamento è per domani alla Certosa di Pontignano, che ha avuto un ruolo decisivo nella vicenda. La Tratta, infatti, aveva mandato in Vallerozzi il cavallo Mughetto, che nessuno voleva montare. La situazione della dirigenza, oltretutto, era confusa in quanto il capitano Guido Bargagli Petrucci aveva dato le dimissioni qualche giorno prima per alcune accuse di natura politica, e al suo posto era stato eletto per acclamazione Giulio Cinquini.
In assemblea, per colmare la mancanza di monta, il professor Mario Bracci, rettore dell’Università, propose Renzo “Renzino” Provvedi, suo stalliere nella tenuta di Pontignano, malgrado fosse a totale digiuno di strategie e di colori contradaioli. Sembrava una scelta disperata, tanto per andare al canape, invece fu quest’accoppiata a trionfare, superando la favoritissima Giraffa (con Tripolino e Folco) con una manovra folle all’ultimo giro.
Renzino stabilì anche un primato difficile da replicare, essendo l’unico fantino ad avere il 100% di vittorie. Corse infatti solo quella Carriera, passando ugualmente alla storia. Per festeggiare, Bracci invitò il popolo, col Drappellone, il cavallo e la comparsa, nei suoi possedimenti, dove furono scattate molte fotografie entrate nella storia.
Oggi la Certosa appartiene all’Università, che ha accolto una richiesta per ricordare l’evento. “Collocheremo una targa – spiega Sensi – all’ingresso della sala Bracci. Abbiamo ottenuto il permesso dell’Ateneo e la cosa ci rende orgogliosi, come l’idea di pranzare nel chiostro di un luogo così suggestivo. Andremo anche, con le monture dell’epoca e con il Palio, a rendere omaggio alle tombe di Bracci e di Renzino nel cimitero di Pontignano”.
A proposito di questa comparsa uscita dalle pieghe della storia, il priore svela una curiosità. “I tempi e le condizioni fisiche sono cambiate nel frattempo, tanto che nessun adulto ha potuto indossare quelle giacche e calzamaglie - racconta Sensi -. Lo faranno alcuni ragazzi di 15 e 16 anni. Avremo anche l’asta originale del ’45, messa a disposizione dai discendenti del capitano Cinquini”.
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