L'intervista
Mario Bartalini, nuovo Priore della Contrada dell'Istrice
Da qualche giorno l’Istrice ha un nuovo priore, Mario Bartalini, che ha ricevuto circa il 82% dei consensi dal popolo di Camollia su 785 votanti. Di professione agente di commercio, in passato ha ricoperto il ruolo di vicario alle Finanze, oltre essere stato a più riprese in Seggio. A coadiuvarlo ci saranno Paolo Bianchini, in qualità di vicario, Gianluca Panti, che come provicario si occuperà di Organizzazione, e Carlo Botteghi, chiamato a svolgere le funzioni di provicario alle Finanze. Insieme a loro ci sarà anche Andrea Salvadori, provicario al Circolo Il Leone, che però è già in carica, essendo stato eletto in una votazione differente. Bartalini, da sempre, è anche un grande appassionato di cavalli, anche se è legato ai soggetti da ippodromo.
Che soddisfazione si prova nell’aver ricevuto questo incarico così prestigioso?
"Pari alla preoccupazione. Nel senso che è una grande soddisfazione per chi come me ha sempre mangiato pane e contrada. A maggior ragione in questo caso, vista anche la percentuale di consensi che ho avuto. È tutti gli anni sempre più difficile la gestione delle contrade, a maggior ragione per una come la mia che è molto grande e che negli ultimi tempi ha visto, ahimè, la rivale spesso vittoriosa. Quindi i consensi molto spesso sono in relazione anche ai risultati e, nonostante tutto, aver superato l’80%, non voglio fare l’ipocrita, ma è un elemento di soddisfazione, oltre che di grandissimo onore per il risultato".
Quali sono i principali obiettivi che si dà come priore, dai giovani fino alla gestione del patrimonio immobiliare?
"Il primo obiettivo è vincere il Palio naturalmente. Detto questo, temo che valga un po’ per tutti i miei colleghi priori. Ci sono diverse attività iniziate dal vecchio seggio che sono, secondo me, assolutamente meritevoli di essere portate a conclusione, sia sotto il punto di vista immobiliare, che anche sotto altri punti di vista. E poi, ovviamente, io insieme alla mia squadra abbiamo delle idee su che cammino fare per questi tre anni. Per ora però è presto. In primo luogo perché siamo stati eletti domenica, quindi il tempo è stato davvero poco. In secondo luogo, perché, ovviamente, prima ne devo parlare con i miei contradaioli prima di divulgarlo, pur non essendoci niente di segreto".
Raccoglie l’eredità di Emanuele Squarci, un priore che è stato anche Rettore del Magistrato delle Contrade e che ha tracciato una strada importante.
"Prima che Priore e prima che Rettore del Magistrato delle Contrade è un mio caro amico da 50 anni o anche più, quindi che devo dire di Emanuele? È una persona splendida. I risultati anche in città lo dimostrano. Il seggio da lui guidato ha fatto delle ottime cose in questi anni".
Che tipo di contrada vorrebbe?
"Vorrei una contrada serena, dove giovani e meno giovani si possano coagulare insieme. Ovviamente con rispetto delle generazioni, però una contrada a settori specifici non mi piace molto. La contrada per me è socialità, è condivisione, questo vale per il vecchio come per il giovane, per l’uomo con la donna. Questo è la mia idea di contrada, sono cresciuto con questi valori e mi piacerebbe, come dire, rispolverarli un po', ecco. Questa è la mia idea di Contrada".
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