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Politica

Aria tesa nel Pd. Valenti: "Giani ci dia ascolto. Ancora nessun confronto con Fossi”

Il segretario provinciale: "Mai chieste le dimissioni, ma va azzerata la segreteria. Il presidente fissi le priorità per il nostro territorio"

Gennaro Groppa

08 Dicembre 2025, 07:07

Andrea Valenti

Andrea Valenti - segretario provinciale del Pd di Siena

L’aria è tesa nel Partito democratico toscano. Nel corso della direzione regionale del partito sono emersi vari distinguo e ci sono state alcune prese di posizione certo non favorevoli al segretario regionale Emiliano Fossi. Tra queste, anche quella del segretario provinciale del Pd di Siena, Andrea Valenti, che ha chiesto l’azzeramento della segreteria regionale del partito.

Il centrosinistra ha vinto l’importantissima tornata elettorale delle Regionali toscane, una partita nella quale si giocava tanto anche la segretaria nazionale Elly Schlein. Ma i problemi veri sono iniziati dopo, al momento della composizione della Giunta regionale (senza considerare il fatto che alcuni nel Pd toscano non erano troppo favorevoli a una ricandidatura di Eugenio Giani alla presidenza). Adesso la situazione è tesa, volano i piatti e le parti cercano di trovare soluzioni e di stemperare la tensione.

Segretario Andrea Valenti, prova ancora delusione per quanto è avvenuto nel frangente di composizione della Giunta regionale?

"Il problema non è la composizione della Giunta in sé, quanto il metodo che è stato adottato. È ovvio che ci sia delusione per l’assenza di un esponente senese nella Giunta regionale, ritengo comunque che servono coinvolgimento, rispetto e attenzione nei confronti di chi ha portato dei risultati".

Lei chiede le dimissioni del segretario regionale Emiliano Fossi?

"No, non ho mai chiesto le sue dimissioni. Però credo che se si deve avviare una fase nuova, una fase due, si debba azzerare la segreteria regionale. Si riparta completamente e si faccia tesoro di quello che è successo".

Nei giorni del lavoro per la composizione della Giunta lei ha parlato di una scarsa interlocuzione con il segretario regionale dem...

"Io ho cercato un’interlocuzione che non è avvenuta, ho cercato delle risposte che non sono arrivate. Le risposte non dovevano essere date a me in quanto Andrea Valenti, ma in quanto rappresento il Pd senese".

Il confronto con Fossi c’è stato?

"Non ho ancora avuto modo di avere un confronto con lui e quindi di avere delle risposte. Auspico quindi che ciò possa accadere".

E si augurava di avere un esponente senese in Giunta.

"Speravamo in qualcosa di meglio. Ma questo oggi non è più un tema attuale. Comunque Simone Bezzini è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, è una persona di esperienza e sicuramente farà un ottimo lavoro".

Cosa si attende adesso dal Pd regionale?

"Mi aspetto che venga riconosciuto quanto fatto dal Pd senese, e si prenda atto di quello che è avvenuto. E poi servono interlocuzioni e confronti continui".

Anche perché il Pd senese è uscito molto bene dalla tornata elettorale delle Regionali...

"Assolutamente sì, il risultato ottenuto è inattaccabile. Parliamo di una realtà forte che si è ulteriormente consolidata, con un importante peso specifico".

Ha avuto un confronto con il presidente Eugenio Giani?

"Ho parlato con il presidente. E ora gli chiederò un incontro politico con l’obiettivo di fissare quelle che dovranno essere le priorità per il territorio senese nei prossimi anni".

Teme che senza un assessore del territorio l’area senese possa finire in secondo piano?

"No, io continuo a credere che qualunque assessore svolga il proprio compito per tutta la Regione Toscana e non per un’area specifica piuttosto che per un’altra".

Su tali questioni il Pd senese stavolta è parso piuttosto unito.

"Abbiamo fatto sei direzioni provinciali e non c’è mai stata una posizione discordante".

Cosa è successo invece con Riccardo Vannetti e Marcello Bonechi?

"Rispetto la decisione di Riccardo Vannetti. Riguardo a Marcello Bonechi ognuno è libero di esprimere la propria posizione, ma a proposito del consenso e dei risultati ottenuti parlare di criticità elevate mi pare fuori dal contesto attuale".

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