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Siena

Beko, nasce l’unità di crisi: riunione in Provincia con sindaci, parlamentari, il governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, sindacati, Confindustria e Camera di Commercio

La multinazionale turca ha annunciato i propri piani, e tra questi rientra la volontà di chiudere gli stabilimenti di Siena e di Comunanza entro il dicembre del 2025

Gennaro Groppa

24 Novembre 2024, 14:11

il governatore Eugenio Giani alla Beko di Siena

il governatore Eugenio Giani alla Beko di Siena

Domani nella sede della Provincia di Siena è convocata un’unità di crisi sulla vicenda Beko. La multinazionale ha annunciato i propri piani, e tra questi rientra la volontà di chiudere gli stabilimenti di Siena e di Comunanza entro il dicembre del 2025. Ma ci sono 300 dipendenti (con le loro famiglie) da difendere, quindi la battaglia di sindacati e lavoratori va avanti. Una battaglia che non ha colori politici, e che vede assieme esponenti di centrosinistra con esponenti di centrodestra. Domani sarà il giorno del grande corteo che verrà effettuato nelle vie del centro storico senese: prenderà il via alle ore 9 alla Lizza e poi si snoderà per il centro senese, con comizio conclusivo in Piazza Salimbeni. Sono attese circa 600 persone che prenderanno parte alla manifestazione. Nel pomeriggio, poi, si riunirà nella sede della Provincia quello che è stato definito il tavolo di coordinamento sulla vicenda Beko. Una vera e propria unità di crisi che a vari livelli riguarderà e coinvolgerà vari esponenti e rappresentanti di enti e istituzioni: da sindaci a rappresentanti della Regione, e poi parlamentari, sindacati, Camera di Commercio e Confindustria.

Sono tutti convocati: al tavolo sono stati invitati tutti i sindaci dei Comuni della provincia, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore alle attività produttive della Regione Toscana Leonardo Marras, il consigliere delegato della Regione Toscana Valerio Fabiani, i parlamentari di riferimento per il territorio Francesco Michelotti, Silvio Franceschelli, Tiziana Nisini, il presidente della Camera di Commercio di Siena e Arezzo Massimo Guasconi, il presidente dell’Associazione industriali della Toscana Sud Fabrizio Landi e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.

“La vicenda Beko riguarda tutti, questo è un oltraggio che viene fatto a tutta la Toscana”, ha affermato venerdì pomeriggio il governatore Eugenio Giani davanti ai cancelli d’ingresso dello stabilimento Beko di Siena, in viale Toselli. L’incontro del tavolo di coordinamento è un passo ulteriore, per decidere le possibili strategie da mettere in atto nelle prossime settimane.
Afferma la presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti: “La riunione sarà utile per coordinarci, il tema è delicato e riguarda tante famiglie. E’ importante che al tavolo siano presenti tutte le istituzioni, ognuno ha il proprio ruolo, le proprie competenze e le proprie possibilità di manovra. La questione è cruciale, è certamente molto importante per il futuro del territorio”.

Il governatore Giani ha parlato della possibilità di proseguire un’interlocuzione con Beko (e un nuovo incontro al Mimit è in calendario il 10 dicembre) mentre da altre parti c’è già chi pensa a un piano b, alla ricerca di altri gruppi che possano essere interessati allo stabilimento e una reindustrializzazione del sito: “Io credo che si debba essere realisti e che si debba lavorare su più livelli - afferma la presidente Carletti. - Si deve parlare con Beko, perché questa è una battaglia di civiltà. Ma al contempo si deve pensare a come reindustrializzare il sito. Ci sono soldi della Regione Toscana a disposizione (è stato stanziato un milione di euro, ndr) e ci sono persone qualificate e comunque pronte a formarsi ulteriormente anche per nuove mansioni. Si deve tenere in considerazione tutto ciò”.

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