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SIENA

Fondazione Conservatori Riuniti, fiore all’occhiello di Siena

Dalle origini nel 1580 all'innovazione contemporanea, l’Istituzione misconosciuta a Siena rappresenta un importante crocevia per l'istruzione e la cultura senese. Una storia bellissima

Andrea Bianchi Sugarelli

04 Dicembre 2024, 12:43

Marcello Rustici

Marcello Rustici

Un fiore all’occhiello di Siena, nel cuore del centro storico, a pochi passi da Porta Romana e Porta Pispini. E’ qui che si erge l'antica Fondazione Conservatori Riuniti, istituzione che affonda le radici nel 1580 grazie all'iniziativa del senese Domenico Billò. La Congregazione delle Povere Abbandonate, fondata per accogliere giovani indigenti, si sviluppò sotto la guida di Aurelio Chigi, con l'edificazione nel 1601 della Chiesa di San Raimondo al Refugio. Nel 1785, il Granduca Pietro Leopoldo trasformò la Congregazione in Conservatorio, destinato all'educazione delle giovani nobili, avviando un percorso di formazione che si è adattato alle esigenze del tempo. Da allora, la Fondazione ha continuato a evolversi, mantenendo il suo impegno verso l'istruzione e l'accoglienza, i cui valori sono ancora al centro della sua missione.

Oggi, la Fondazione Conservatori Riuniti è una realtà vibrante e dinamica, che opera lontano dai riflettori ma con risultati di altissimo rilievo. Sotto la guida di Marcello Rustici, presidente del consiglio di amministrazione (Piero Luigi Millozzi; Claudia Piano) e di indirizzo (Fabio Capitoni, vicepresidente; Elisabetta Cioni; Gabriele Fattorini; Antonio Federico; Laura Ponticelli), l'istituzione senese ha avviato numerose attività culturali. Il 2024 è stato ricco di iniziative, tra cui eventi come "Aperti per voi sotto le stelle" del Touring Club, workshop presso il Museo Archeologico di Monteriggioni, visite guidate in occasione della passeggiata patrimoniale Unesco e conferenze sull'Iconografia di San Galgano. Il progetto "Siena in virtual tour”, con il liceo artistico Duccio di Buoninsegna offre inoltre a studenti l'opportunità di esplorare e documentare il patrimonio artistico senese. La Fondazione sta anche preparando una mostra dedicata ai paramenti sacri, insieme a eventi artistici come la residenza di Sophie Usunier, per il lavoro sull’arte contemporanea. Da evidenziare infine, che nel 2023, l’ente ha partecipato al bando “Transizione ecologica organismi culturali e creativi” del Pnrr, ottenendo agevolazioni per potenziare l'offerta digitale del proprio sito. È stato realizzato un catalogo online di oltre 1.200 beni storico-artistici, con schede catalografiche e fotografie, per migliorare la visibilità e la fruizione delle collezioni da parte di studiosi e ricercatori.
I Conservatori Riuniti, infatti, è custode geloso di una preziosa collezione d'arte, tra cui "La Madonna col Bambino, San Giuseppe e due angeli" di Sano di Pietro, e "L'Assunta" di Domenico di Bartolo, accompagnata da allestimenti che raccontano la sua storia educativa attraverso volumi e oggetti liturgici. Ma è soprattutto luogo di ospitalità. Con 40 camere disponibili tutto l'anno, nell’estate scorsa ha accolto universitari provenienti da istituzioni prestigiose come Harvard e Puerto Rico. Inoltre, grazie a convenzioni con l'Università di Siena, ha ospitato studenti da paesi come Francia, Romania, Turchia e persino afferenti a programmi di rifugiati politici “Just Peace”.

Marcello Rustici sottolinea l’importanza di queste attività: "Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto, degli accordi con l'Università di Siena per ospitare le donne iraniane che scappano dal regime, comprese alcune afgane. Il 2 dicembre sono arrivatr 16 ragazze dal Kazakistan e le ospiteremo qui". La Fondazione continua a collaborare con varie istituzioni, come la Fondazione Musei Senesi e la Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, per promuovere eventi culturali e offrire ospitalità a studenti e artisti. Rustici aggiunge: "Noi facciamo cultura e siamo punti di riferimento per le istituzioni senesi, siamo qui e pronti a collaborare come sempre."
In attesa di due grandi eventi di Natale, la Fondazione si conferma come un punto di riferimento per la cultura e l'istruzione a Siena, scrivendo la sua storia, allineandosi alle necessità del presente e guardando al futuro con rinnovato vigore.

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