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Abbadia San Salvatore

L'impresa di Domenico Cencini, che termina la sua quinta 100 km del Passatore

L'appassionato podista Uisp di Abbadia San Salvatore è reduce da una nuova grande prova

Mariella Baccheschi

03 Giugno 2025, 06:30

Domenico Cencini

Domenico Cencini

È raggiante Domenico Cencini, appassionato podista Uisp di Abbadia San Salvatore, reduce da una recente impresa, che lo ha visto partecipare alla cinquantesima edizione della “100 km del Passatore”, la ultra-maratona che partendo dalla piazza del Duomo di Firenze ha come obiettivo, entro un massimo di 20 ore, di raggiungere la piazza del Duomo di Faenza, dopo aver scalato a metà strada il passo della Colla, posto a 900 metri slm.

“Si tratta della 100km più celebre al mondo, la prima realizzata e intitolata al Passatore, il brigante italiano vissuto nella Romagna della prima metà dell’Ottocento. È la antica via di comunicazione tra le due regioni, una strada che attraversa frazioni e piccoli paesi, molto accoglienti - racconta Cencini -. La difficoltà maggiore consiste nel dover affrontare le molteplici situazioni che si presentano, come il dolore, le lesioni della pelle, il caldo, il freddo, la fatica e via dicendo. Quest’anno, viste le condizioni climatiche, molti concorrenti si sono ritirati per ipotermia”.

E prosegue: “È molto importante sapersi gestire nei momenti di difficoltà e saper superare gli inconvenienti che sopraggiungono. Ma è soprattutto basilare riuscire a affrontare la sfida della fatica mentale. È la barriera mentale che va superata, ma io ho abbastanza fiducia nelle mie capacità di resilienza, perché se mi prefisso un obiettivo, lo raggiungo. La mia testa tiene. Tra due settimane ho in programma di raggiungere Roma da Abbadia, 206 chilometri, tutta una tirata”. L’aspetto che affascina Cencini è anche il “viaggio introspettivo”, che questo tipo di attività consente di compiere.

“Avere a disposizione dieci, dodici ore e più in cui puoi pensare a te stesso, alla tua vita, ai tuoi sogni, alla forza di realizzare i tuoi desideri. Il viaggio è faticoso e stancante, ma anche bello”. Partiti alle 15 da Firenze, i 3500 iscritti alla gara, tra cui 110 provenienti da 38 nazioni straniere, hanno corso l’intera notte. “Pochi paesi, ogni 10 chilometri una piccola frazione e ogni 5 chilometri i ristori della organizzazione, ma anche della gente del posto, eccezionale e generosa, che si mette totalmente a disposizione”. Cencini, oltre alla medaglia che commemora il cinquantesimo anniversario della gara, è stato anche premiato con un piatto di ceramica decorato, per aver partecipato (e concluso) a ben 5 edizioni della corsa.

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