Basket
Perin insieme al dg del Costone Naldini
È la Note di Siena ad aggiudicarsi il Memorial Giorgio Brenci, battendo nella finale il Costone col punteggio di 71-64. Quella che esce dal torneo è una Mens Sana sempre più a trazione-Perin. Leadership a tutto campo, visione d’insieme e anche 31 punti messi a segno nel weekend (17 contro Legnaia, 14 al Costone) per il playmaker biancoverde, tornato da Montarioso col premio di Mvp della finale (71-64 per la Mens Sana il risultato) ma soprattutto concentrato sul da farsi in palestra: “Siamo solo all’inizio della nostra fase di preparazione – dice il cestista grossetano –, entriamo oggi nella quarta settimana di lavoro e ci attendono altri impegni ravvicinati come già nello scorso fine settimana. Venerdì a Chiusi ci confronteremo con una squadra di categoria superiore (San Giobbe milita in B Nazionale), sabato saremo a San Miniato per interfacciarsi con un’altra avversaria del nostro girone: due test importanti, che segneranno il nostro percorso di crescita”.
Della gara di domenica scorsa, Marco Perin sottolinea gli aspetti positivi: “Siamo rimasti in piedi – spiega – anche nei momenti di difficoltà dovuti a prevedibili cali fisici. I carichi di lavoro sono elevati, ma non abbiamo mai staccato con la testa, mettendoci il massimo dell’impegno: è un buon punto di partenza, importante adesso è non fare passi indietro”. L’analisi poi si sofferma sulle attitudini della Note di Siena: “Siamo un gruppo che ama star bene insieme – commenta il #6 biancoverde –, la nostra identità è quella dell’aggressività e di andare sempre a rimbalzo. Dobbiamo continuare su questa strada, essere sempre sul pezzo, pronti a difendere anche ai limiti del fallo deve diventare il marchio di fabbrica di questa Mens Sana”.
Prima di tornare ad allenarsi, il pensiero del “pilota” di viale Sclavo va poi a Giorgio Brenci, indimenticato coach e istruttore di pallacanestro, a lungo ricordato nella due giorni del PalaOrlandi: “Lo ricordo con grande affetto – dice –, anche perché è stato uno dei primissimi allenatori a farmi mettere piede in campo al palasport. Il mio pensiero non può non andare a lui e alla sua famiglia”.
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