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L'intervista

Federico Sonnini, una freccia su due ruote con le radici nei Servi

Un 2025 magico per il motociclista, tra il Palio del Valdimontone e la Pirelli Cup 1000

Claudio Coli

19 Ottobre 2025, 05:01

Federico Sonnini

Federico Sonnini, astro nascente senese delle due ruote

La passione per il motociclismo lo ha spinto ad affrontare mille ostacoli ma alla fine lo ha ripagato di ogni sforzo, e il futuro può essere ancora più esaltanteFederico Sonnini, pilota senese classe 1994, contradaiolo del Valdimontone e dipendente della Pianigiani Rottami, ha recentemente ottenuto con il suo team, “56 Corse”, la vittoria del trofeo Pirelli Cup 1000, importante competizione riservata ai piloti non professionisti (organizzata dai fratelli Raggi) che si svolge sui più prestigiosi circuiti italiani come Mugello, Misano, Cremona e Vallelunga. Qui Sonnini, che era alla prima partecipazione in gara, ha dimostrato talento, resilienza e determinazione in sella alla sua Bmw S1000rr. Una superbike particolarmente impegnativa e ad alte prestazioni, prodotta da BMW, progettata per la strada e la pista, che si distingue per il suo potente motore a 4 cilindri in linea.

Durante la stagione 2025 lo sportivo senese – che ha iniziato a correre nel 2021, partendo dal motocross per poi passare alla velocità - ha raccolto risultati di grande rilievo: ha totalizzato 420 punti, conquistato tre podi e tre pole position, dimostrando una costanza di rendimento e velocità che gli hanno permesso di emergere come uno dei protagonisti più talentuosi della categoria. La vittoria è arrivata in un finale emozionante all'autodromo "Piero Taruffi" di Vallelunga, non senza colpi di scena: un episodio di scivolata a Cremona aveva rimandato la definizione del campionato all'ultima gara. Nonostante una penalità di due long lap nella gara decisiva, Sonnini ha saputo riprendersi con grinta, assicurandosi la quinta posizione necessaria per la conquista del titolo.


Sostenuto da un pool di sponsor, sia senesi che non, Federico da un anno fa parte del Team 56 (guidato da Michelangelo Lunghi), che lo ha esaltato così dopo il suo successo: “Un traguardo costruito gara dopo gara, con passione, costanza e determinazione – è il messaggio a lui dedicato - dopo mesi di lavoro in pista e in officina, questa vittoria è il risultato di un vero lavoro di squadra, Un ringraziamento speciale a Federico, a tutto lo staff e a coloro che hanno creduto in questo sogno. Questa vittoria è di tutti noi”.

Dietro ai risultati di Federico c’è tutto l’amore per i motori e la passione della famiglia, a partire da babbo Fabrizio, detto "Bizio," che con costanza ha sempre rappresentato un supporto prezioso lungo tutto il percorso del figlio, dai tracciati di terra fino all’asfalto. E non manca mai di certo il sostegno della fidanzata Maddalena, e degli amici, a partire da quello di Francesco Pianigiani, suo compagno di paddock. Per la città di Siena, Federico Sonnini è ormai un nome di riferimento nel panorama delle due ruote italiane, esempio di passione, sacrificio e talento che lo hanno portato a emergere nel competitivo mondo delle corse motociclistiche. Ora c’è tutta l’intenzione di fare un ulteriore passo in avanti.

Un trionfo quello a Vallelunga, non privo di difficoltà: ce lo può raccontare?

Venivo da un weekend di febbre, non ero assolutamente al mio meglio. A causa di ciò nei due giorni di test non ho performato a dovere, ed ero teso, visto che dovevo giocarmi tutto. Sono andato meglio alle qualifiche con un quinto e terzo posto, poi in gara ho fatto un errore con la partenza anticipata che ha portato alla penalità di due long lap, il giro lungo nella strada esterna. Alla fine sono riuscito a rimontare e a raggiungere la quinta posizione, ma il mio principale avversario, che era arrivato primo, ha subito due penalità chiudendo quarto e così alla fine ho vinto il campionato.

Chi ci tiene a ringraziare in particolare?

Prima di tutto gli sponsor, senza di loro non avrei mai potuto correre, poi il mio team, che reputo il migliore, la famiglia e anche me stesso. Ho avuto tanti infortuni, difficoltà, ma non ho mai mollato un centimetro.

Il 2025 è stato un anno magico: prima la vittoria del Palio, poi la Pirelli Cup.

Direi trionfale. Ma non è stato semplice far combaciare l’impegno sportivo delle ultime settimane con i festeggiamenti, ho dovuto fare delle rinunce.

Ottenuto questo importante risultato, quale è adesso il futuro?

Devo prendere una decisione insieme al mio team. Aspettiamo di capire quali saranno i regolamenti poi faremo una scelta, quel che è certo è che dal 2026 vorrei cimentarmi in una categoria più blasonata, non subito per vincere ma per competere. Penso quindi alla Production Bike e alla National Trophy.

Ha citato la famiglia, per te è fondamentale.

Assolutamente. È da qui che nasce la mia passione per i motori: da piccolo mi furono messi davanti una macchinina giocattolo e un pallone da calcio e scelsi subito la prima. Nonostante i tanti rischi che posso vivere correndo sulle moto, e il dolore vissuto sulla mia stessa pelle, mio babbo e la mia famiglia mi hanno sempre incoraggiato e sostenuto in quello che facevo.

In conclusione, ci può rivelare quale è il mito delle due ruote che lo ha più ispirato?

Ovviamente come tutti ho sempre seguito e tifato Valentino Rossi. Ma se devo scegliere un pilota che mi ha fatto innamorare di questo sport dico il grande Tony Cairoli.

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