Colle Val d'Elsa
Santa Maria Assunta a Coneo
Situata in una posizione isolata ma strategica, tra il tracciato collinare della Via Francigena e la Via Volterrana, l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo splende come un gioiello architettonico nella Val d’Elsa.
Risalente al X secolo, questa struttura è un esempio di architettura romanica che mescola influenze lombarde e monastico-borgognone, testimoniando il ricco passato culturale e religioso della regione. Tuttavia, oggi l’abbazia è in gran parte dimenticata, con le sue porte spesso chiuse e il suo potenziale turistico trascurato.
Fondata intorno all’anno 1000, l’abbazia inizialmente adottò la regola benedettina, per poi passare alla riforma vallombrosana nell’XI secolo. La chiesa fu consacrata nel 1124, come attestano documenti che riportano la partecipazione di alti prelati, tra cui i vescovi di Volterra, Anagni e Acqui. Nei secoli successivi, l’abbazia ricoprì un ruolo centrale nella vita religiosa e civile della zona, ricevendo donazioni e fungendo da arbitro in importanti dispute.
L’architettura della chiesa è un esempio straordinario di armonia e ricchezza decorativa. La facciata, realizzata in travertino, presenta un portale decorato con rosette e figure zoomorfe, mentre lungo i fianchi si estendono arcatelle cieche e cornici scolpite con motivi vegetali e testine antropomorfe. L’interno, a navata unica, è a croce latina, con una cupola ottagonale. Affascinano gli osservatori i preziosi capitelli scolpiti che raffigurano figure umane e simboli biblici.
Particolarmente vivido quello raffigurante Adamo ed Eva sotto l’albero della vita.
Un passato glorioso, un presente silenzioso. Grazie al prezioso lavoro svolto da Anna Solfanelli e alla sua indagine storica, abbiamo meglio conosciuto la storia dell’edificio sacro.
Dopo un periodo di splendore che durò fino al XIII secolo, l’abbazia iniziò a decadere, subendo l’influenza di famiglie nobili locali come i Picchena. Nel XIV secolo, i contrasti con queste famiglie spinsero il monastero a chiedere aiuto alla Repubblica Fiorentina. Tuttavia, la crisi proseguì, culminando con la trasformazione dell’abbazia in una parrocchia nel XVI secolo.
Durante il XX secolo, validi restauri riportarono l’edificio allo stile romanico originale, eliminando le aggiunte barocche. Nonostante ciò, il progressivo spopolamento delle campagne ha lasciato l’abbazia quasi sempre chiusa, privandola del ruolo che meriterebbe nel panorama culturale e turistico locale.
Vi è da augurarsi che la posizione dell’abbazia lungo la Via Francigena possa tornare ad attrarre turisti e appassionati, riaprendo alla collettività le proprie porte.
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