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L'inchiesta

Telefoni in carcere, operazione "Smartphone" della Dia: perquisizioni anche a Ranza

Blitz in tutta Italia, indagate 31 persone: dispositivi nelle celle per agevolare le attività delle cosche della ‘ndrangheta

Claudio Coli

27 Novembre 2025, 07:06

carcere

Carcere di Ranza

Anche il carcere di Ranza, a San Gimignano è coinvolto nella maxi indagine promossa dal Centro Operativo Dia di Genova che ha portato ad indagare 12 detenuti e complessive 31 persone a vario titolo, per aver indebitamente procurato, è l’ipotesi accusatoria, apparecchi telefonici o altri dispositivi idonei ad effettuare comunicazioni o comunque averne consentito l’uso nelle celle al fine di renderli disponibili a persone detenute, che li hanno ricevuti ed utilizzati, anche al fine di agevolare le attività delle associazioni mafiose della ‘ndrangheta. I dispositivi entravano nel carcere tramite pacchi spediti o consegnati in occasione delle visite dei familiari in carcere, anch’essi indagati, e fatti poi circolare tra i detenuti.

Nell’ambito dell’operazione “Smartphone”, che ha visto anche l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, sono scattate perquisizioni con l’ausilio dei competenti reparti di Polizia Penitenziaria e degli Uffici/Comandi territoriali della Polizia di Stato e dei Carabinieri, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo a Ranza, Fossano, Ivrea, Alessandria, Cuneo, Tolmezzo, Chiavari, La Spezia, Parma, Lanciano, Rossano e Santa Maria Capua.

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