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Chianciano Terme

Distrusse le vetrine dei negozi a colpi di clava, rimpatriato senegalese

Allontanato dal paese poichè ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica, pur rispettando la misura ha chiesto il rimpatrio volontario assistito ed è stato accompagnato a Fiumicino

Claudio Coli

19 Giugno 2025, 14:19

vetrina sfondata a Chianciano Terme

È stato scortato dalla Polizia di Stato fino all’aeroporto di Roma Fiumicino e rimpatriato in Senegal un uomo di 30 anni, cittadino senegalese, che ha aderito al progetto di Rimpatrio Volontario Assistito (RVA). L’uomo, regolarmente soggiornante in Italia dal 2022 con protezione sussidiaria e titolare di un permesso di soggiorno rilasciato dall’Ufficio Immigrazione di Siena, era stato oggetto di una misura di prevenzione: nello scorso aprile, a seguito di fatti di cronaca avvenuti a Chianciano Terme, gli era stato notificato il divieto di ritorno nella cittadina termale per quattro anni, misura emessa dal Questore Ugo Angeloni perché ritenuto pericoloso per la sicurezza pubblica.

Nello specifico, armato di clava, aveva sfondato quattro vetrine, danneggiato la casina dell’acqua appena inaugurata e provocato danni anche al distributore di sigarette della tabaccheria. In precedenza aveva colpito un 72enne con un pugno, per futili motivi.

Pur rispettando la misura, l’uomo si è rivolto al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chiusi-C.T., da cui è partito il percorso di rimpatrio volontario assistito avviato dalla Prefettura di Siena in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). A seguito della rinuncia espressa alla protezione sussidiaria, il Questore di Siena ha revocato il permesso di soggiorno. Ieri, gli agenti del Commissariato di Chiusi-C.T. hanno accompagnato il 30enne fino all’aeroporto di Roma Fiumicino, dove è stato imbarcato su un volo diretto a Dakar.

Il Rimpatrio Volontario Assistito è una misura che consente ai cittadini stranieri di tornare nel proprio paese di origine in modo volontario e consapevole, con assistenza per l’organizzazione e il pagamento del viaggio e, in alcuni casi, supporto alla reintegrazione sociale e lavorativa nel paese di provenienza.

Come spiegato dall’OIM, “il ritorno viene inteso come una delle fasi del progetto migratorio individuale e non necessariamente come il suo fallimento”Questo tipo di progetto è rivolto a migranti regolari e irregolari, inclusi soggetti vulnerabili, che decidono di rientrare volontariamente, offrendo un percorso assistito e personalizzato per facilitare la ripartenza nel paese d’origine.

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