Il caso
Chianciano Terme
La questione immigrazione e sicurezza è particolarmente calda a Chianciano Terme, che ospita circa 230 richiedenti asilo nei CAS del territorio. Un fatto di cronaca, avvenuto la sera del 15 ottobre, ha scatenato uno scontro politico tra maggioranza e opposizione. In Viale della Libertà, verso le 20, secondo le forze dell’ordine, si sarebbe verificato un litigio tra due uomini di origine straniera, per fortuna rapidamente risolto senza conseguenze.
Sul posto sono giunti i carabinieri locali che non hanno rilevato ulteriori problematiche, ma il giorno seguente l’episodio è stato rilanciato dal gruppo di opposizione Coraggio Chianciano, che ha parlato di una presunta rissa tra 4-5 individui conclusa con gravi feriti. Da qui un attacco diretto all’Amministrazione comunale, lamentando una situazione insostenibile, tra furti in appartamento in pieno centro, occupazioni abusive di strutture alberghiere dismesse, episodi di spaccio e una crescente percezione di insicurezza. Richiesti anche il dimezzamento dei posti nei centri di accoglienza, il potenziamento della caserma con “uomini e mezzi adeguati” e l’assegnazione di una pattuglia di Polizia dedicata al territorio.
La presa di posizione ha generato la ferma risposta del sindaco Grazia Torelli che, ringraziando il lavoro di carabinieri, polizia municipale e Polizia di Stato, ha evidenziato come quanto riportato da Coraggio Chianciano non trovi riscontro nei fatti ufficiali accertati dalle forze dell’ordine. Parole che, secondo l’Amministrazione, rischiano di generare paure ingiustificate e un clima di tensione, alimentando divisioni inutili in una comunità storicamente accogliente e solidale. Si chiede di evitare strumentalizzazioni che avrebbero il solo scopo di arrecare danno alla comunità.
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